Flavio Alberti, presidente dello sci club Drusciè Cortina entra nel dibattito di queste settimane sulla necessità, modalità, strutturazione o meno delle gare Pulcini a livello nazionale. Per Alberti il discorso non è dire no in maniera assoluta ai confronti nazionali di Baby e Cuccioli, ma di rivedere la questione. Lo abbiamo incontrato in Val Gardena a brindare per il podio di Giovanni Franzoni e ci fa sapere: «Forse oggi abbiamo troppe rassegne Pulcini a livello nazionale. Io direi che al massimo possono essere due le manifestazioni nazionali per queste categorie. E soprattutto eliminerei il concetto di qualifica, non mi sembra idoneo per categorie di ragazzini così piccoli. C’è tempo per questo elemento. Attenzione, sono da fare una o due e magari per tutti, rimangono un’esperienza sportiva e sociale costruttiva. Con questa limitazione a davvero massimo due gare, ci sarà anche una conseguente rilassatezza dell’approccio alla stagione agonistica. Noi condividiamo in toto l’approccio agonistico, siamo un sodalizio che recentemente ha vinto la classifica nazionale delle società civili per l’attività agonitica giovanile, ma rimaniamo estranei a esasperazioni di alcun genere».

Alberti continua su questa linea: «Devo dire che anche un club come il nostro che ha anche dei team con un programma completamente ed essenzialmente agonistico, mette delle regole e degli obiettivi, non permettiamo personalismi e programmi dedicati per i singoli. Crediamo nel valore del team. Osservo che talvolta capita che qualcuno, per fortuna una minoranza esigua, cambia il club perchè crede che gli investimenti economici possono portare a priori a risultati agonistici. Può esserci un riflesso da Pulcini appunto, magari anche da Ragazzi, poi i sono altri aspetti che contano prima di tutto. Il primis è il talento, dove vai senza quello, senza la predisposizione. Si parla tanto del caso Lara Colturi, se la ragazza non aveva talento e doti puoi fare tutti i team privati che vuoi…».




