Italia maschile, l’oro in discesa manca da 73 anni

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Se per le ragazze azzurre l’attesa resta infinita (da 93 anni non conquistano l’oro in discesa ai Mondiali), non cambia tantissimo, fino a oggi, per i maschi: per trovare un vincitore italiano in libera bisogna risalire al grande nome di Zeno Colò, primo sia nella rassegna iridata di Aspen 1950 (dove vinse anche il gigante) sia ai Giochi di Oslo ’52, che all’epoca (e fino al 1980) valevano anche come Mondiali. 

Da allora è stato un diluvio di trionfi soprattutto svizzeri o austriaci, con qualche incursione nordamericana e un bel po’ di sorprese. Tanti gli episodi epici. Il 3 febbraio 1985 Pirmin Zurbriggen, 4° ai Giochi di Sarajevo ’84, trionfa sulla nuovissima Stelvio, a Bormio. Era tra i favoriti, ma c’è un piccolo particolare: il 12 gennaio precedente, vincendo per la seconda volta in due giorni in discesa a Kitzbühel, si è rotto il menisco sull’Hausbergkante! Operazione a Basilea, in artroscopia, tecnica allora all’avanguardia. Recupero lampo ed eccolo in Valtellina in tempo per i Mondiali: due ori (e un argento), tra cui quello in discesa, davanti all’eterno rivale Peter Müller. 

A proposito: è vero che Müller finirà dietro Pirmin, sempre in discesa, anche ai Giochi Olimpici di Calgary 1988, ma nella rassegna iridata di Crans Montana 1987 si prenderà una soddisfazione clamorosa: sarà lui, finalmente, a imporsi, davanti a tre connazionali, Zurbriggen, Alpiger ed Heinzer, con Mahrer sesto (solo il canadese Boyd riuscirà a infilarsi nella pattuglia svizzera)! Il miglior intermedio a metà gara, però, resterà quello del nostro Michael “Much” Mair, che getta al vento un occasione irripetibile. Ahinoi. 

Quanti i vincitori a sorpresa: tra i tanti, il tedesco allora dell’ovest Hansjoerg Tauscher a Vail 1989 e soprattutto Urs Lehmann, svizzero, attuale Presidente di Swiss Ski, oro a Morioka 1993, nemmeno mai salito sul podio in Coppa del Mondo. I fenomeni, però, l’han fatta da padrone: da Franz Heinzer a Hermann Maier, passando per Walchhofer, Miller, Svindal (due volte), Feuz, Jansrud, Kriechmayr e sua maestà Odermatt. Tutti hanno saputo mettersi al collo l’oro iridato della discesa. 

Certo in Val d’Isere nel 2009 vinse il canadese John Kucera da Calgary davanti a Cuche e Janka, il cui miglior risultato in Coppa del Mondo resta il sesto posto di Lake Louise nello stesso anno solare. Anche Patrick Küng oro a Vail 2015 fu una discreta sorpresa, ma lui una libera nel circuito almeno l’ha vinta e non una qualunque, a Wengen, il 18 gennaio 2014.

Non sono mancate le medaglie azzurre tra anni ’90 e 2000, mai purtroppo d’oro. Runggaldier&Ghedina sommano assieme due argenti e un bronzo, mentre Innerhofer è stato terzo a Garmisch 2011 e Paris argento a Schladming 2013. Sembrava, quest’ultima, la prima di tante possibili medaglie iridate/olimpiche in discesa, ma per “Domme” è rimasta l’unica e l’ultima, nella specialità (con il 4° posto ai Giochi 2018). Anche se nel 2019 si è fregiato del titolo di campione del mondo, ma in superG. 

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