Bosca è maturo: lo ha detto la Streif

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KITZBUEHEL – Finalmente Guglielmo Bosca. Il trentenne milanese, trapiantato a Courmayeur, a Kitzbühel ha compiuto quella maturazione che tutti si aspettavano. Finisce la gara, entra nell’albergo della squadra azzurra fra tifosi più o meno facinorosi, tutti ubriachi quello si, come da copione in questo angolo di Tirolo quando fa tappa il Circo bianco. Certo, due infortuni, uno davvero grave, hanno rallentato la sua ascesa. Adesso però Gugu sta attraversando davvero un momento agonistico dove la continuità ad alto livello è la parola d’ordine. Piano piano si è affacciato fra i grandi della velocità, l’anno scorso ha preso le misure entrando in top ten e adesso eccolo con regolarità in posizioni significative. Certo manca la zampata sul podio, la staoccta nei tre: adesso però questa non dovrebbe essere lontana. Ha ragione Lorenzo Galli quando dice che finalmente c’è un gruppo. Oltre a quel Paris leggendario, mitico, miglior disesista italiano di tutti i tempi, ora a fianco c’è una compagine che si mette in mostra sempre. O quasi. Fra questi Bosca.

Eccolo Gugu al termine della seconda discesa sulla Streif valevole per l’Hahnenkamm- Rennen atto 84: «Prima di tutto un’estate senza intoppi e questo non è poco. Poi già dai primi allenamenti autunnali e dalle prove cronometrate delle libere poi cancellate, le sensazioni erano decisamente buone. In Val Gardena ho fatto un decimo posto in superG, anche se fino a metà gara era davanti nettamente e potevo fare ovviamente meglio. Poi un intoppo in discesa mi ha creato un pò di problemi ad un ginocchio. Dopo gli infortuni è chiaro che ti preoccupi sempre, ma alla fine il dolore si è affievolito, anche se non è passato ancora del tutto. A Wengen poi un quinto posto straordinario in superG, dietro a grandi campioni. Far bene sul Lauberhorn è fantastico. In discesa sulla Streif poi un 17° e un 12° che mi danno fiducia anche in questa disciplina. Far bene a Kitz non è facile, essere vicini ai primi non è mai banale su questo pendio. Ieri, ho perso tempo prezioso prima della traversa perchè c’era una curva piede destro e avevo timore per il ginocchio, oggi mi sono fidato ed è andata meglio. Nella sezione della Steilang, parte tecnica in alto, ho fatto primo e terzo tempo. C’è margine sempre certo, ma questa stagione fino ad oggi sta andando tutto diciamo proprio bene».

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