La sfida di Lucrezia Lorenzi

Posata, fine, un’eleganza sabauda. Ma allo stesso tempo determinata, grinta da vendere, una che fra le porte strette dello slalom ci sa fare. Ecco Lucrezia Lorenzi, detta anche Titti, classe 1998. Una dei punti di forza del quel Comitato Alpi Occidentali di Fabrizio Martin (con cui ha vinto due ori tricolori Aspiranti in slalom), quel gruppo che chiamavamo le «ragazze di Martin» ricordate?. Poi la squadra nazionale, quindi la Coppa Europa con diverse top 20. Ma soprattutto tre anni difficili, con alcuni infortuni fra cui uno al piede che sta ritardando la sua esplosione. Ma Lucrezia Lorenzi ora sta bene dal punto di vista fisico e guada avanti. E’ stata esclusa dal giro azzurro, ma ci sta. Tagli causati dalla pandemia e scelte tecniche hanno ristretto i ranghi delle formazioni femminili, nel complesso a dire la verità troppo numerose in precedenza.

IL PUNTO DI LORENZI – Lorenzi si sta allenando sodo in vista della prossima stagione e ci dice: «Finalmente sto bene e sto effettuando un lavoro significativo sulla neve con blocchi di lavoro fino da oggi fra Cervinia/Zermatt e Les Deux Alpes.. Un grazie particolare al gruppo sportivo dell’Esercito, un lavoro efficace con Massimiliano Iezza e Roger Pramotton. Inoltre mi segue anche Ross Peraudo, il mio riferimento, con cui stiamo facendo un bel programma. E poi non manca il lavoro a secco, sicuramente decisivo. Voglio mettermi alle spalle tre anni in cui a tratti ho fatto davvero fatica per i guai fisici e guardare avanti. Sono consapevole che ho ancora tanto da dimostrare nello sci e parto con una grande voglia di mettermi in mostra partendo dalla Coppa Europa».

Lorenzi, Esercito

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