Maurberger e il fattore R

Un inizio di stagione davvero sfavillante per Simon Maurberger. L’altoatesino della Valle Aurina, dopo la qualifica in slalom in Coppa del Mondo a Levi, conquista il terzo successo in Coppa Europa. E’ accaduto oggi in Svezia a Funesdalen, il primo appuntamento fra le porte larghe della stagione. Simon ci fa sapere: «Una vittoria importante, un segnale che dimostra il fatto di essere competitivo. Cosa è cambiato dalla passata stagione? Novità? Lo scorso anno ho peccato in continuità, sono stato poco regolare forse, anche se ho fatto buone gare e una vittoria in slalom in Coppa Europa. Quest’anno c’è qualcosa di diverso per quanto mi riguarda e fra le varie cose credo anche nel team. Ci sono i due Roberti…che insieme sono una miscela eccezionale…». Maubi a chi si riferisce? A Roberto Saracco e Roberto Lorenzi, i tecnici della formazione. Continua Maurberger: «Roberto Lorenzi è una persona molto serena, equilibrata, di esperienza, sicuramente un tecnico valido. Roberto Saracco è un grande motivatore, un tecnico che entra nello specifico e cura i dettagli. Caratteri differenti, Lorenzi più moderato, Saracco più impulsivo, ma insieme sono un bel mix che sembra proprio perfetto»

PAROLA AI…ROBERTI  – E allora ecco Roberto Saracco: «A Levi una vittoria a metà in Coppa Europa in slalom e in Coppa del Mondo una qualifica sempre in slalom, oggi un successo in gigante. Maurberger è davvero performante, anche se l’obiettivo è essere il più regolare possibile per affrontare il salto in Coppa del Mondo». E Roberto Lorenzi: «Simon ha già vinto in Coppa Europa e continua a farlo. Questo significa che c’è, ma adesso viene il bello. Vincere qua, se non è trampolino di lancio per la Coppa del Mondo, non serve a molto». 

APPLAUSI PER LIBERATORE – Certo Maubi, ma oggi che Federico Liberatore…Il fassano di Mazzin è quinto con il pettorale 47. E ci dice: «La prima volta nei top 30 in gigante e arriva subito un quinto posto. Grande giorno per me, non credevo di essere così competitivo fra le porte larghe anche se la forma c’è. Quattordicesimo nella prima, sono addirittura migliorato nella seconda manche». 

 

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