Nome Alberto, cognome Ghidoni. Anno di nascita, 1962. Professione: maestro. Il maestro. Professore di velocità, di scorrevolezza, di linee, di traiettorie. Da atleta e allenatore da un trentennio sulle piste di discesa di sci di Coppa del Mondo. Vive il circo bianco, lo abita, conosce tutto e tutti. Segreti e stratagemmi del pianeta della discesa libera. Ogni diagonale, salto, picchiata. Insomma, ogni angolo delle piste. E’ il maestro e profeta della vera legge della libera: poco spigolo, scorrevolezza e capacità di tenere lo sci in accelerazione sempre. Ecco il verbo principale del Ghido. Sarebbe da mettere a capo della Scuola Tecnici Federali ad honorem per la sua coerenza, per aver capito da sempre che la tecnica della curva è importante certo, ma non è tutto. Il tutto, o meglio, il tanto, la cosa principale, è non frenare l’azione dello sci. Busto e braccia, testa e spalle. Ok, ma no basta. L’importante è il piede, la sensibilità che viene trasmessa dal piede allo sci sulla neve. Conta poco il resto. Ghido ha ragione, ma lo sci italiano, a mio giudizio, non ha ancora capito appieno le sue verità.
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