Eccoci a casa di Pietro, Peter Fill, nel regno di Castelrotto e dell’Ape di Siusi, nel regno di Pietro il Grande. Si, il più grande e il più forte discesista italiano. Perché due Coppe del Mondo di discesa sono lì a dimostralo. Senza se e senza ma, senza forse. Zero paragoni per favore con passato e presente per favore. Carta canta. Adesso è così, Pietro e basta. Nel suo paradiso ci racconta le emozioni vissute, la passione che anima ancora la voglia di lottare di nuovo, gli obiettivi da raggiungere ancora, una vita dedicata allo sci, l’essere appagato e sereno con sua moglie e i suoi figli. Un veterano del circo bianco ancora in battaglia, trentacinque primavere a novembre e con la consapevolezza che l’eta è solo un numero. Pietro è un ragazzo realizzato, un fuoriclasse, un esempio. In tanti lo sanno, ma ancora troppo pochi. E’ colpa della stampa, dei media, in prima battuta paradossalmente di quelli sportivi. Cialtroni allo sbaraglio che cercano solo gossip e sono schiavi di palloni e marmitte. Non dello sport. Ma chissenefrega. Pietro è grande. E basta.
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