L’Italia Team ‘decolla’ da Bolzano, destinazione PyeongChang 2018

Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Vice Segretario Generale e Capomissione azzurro, Carlo Mornati, hanno presentato al Museion – Museo di arte moderna e contemporanea – di Bolzano i progetti e le iniziative in vista dei prossimi Giochi Olimpici Invernali, in programma dal 9 al 25 febbraio 2018. Alla conferenza stampa era presente una nutrita delegazione degli atleti che fanno parte del Club Olimpico, i Presidenti delle due Federazioni coinvolte, Flavio Roda per la FISI e Andrea Gios per la FISG, oltre a numerose rappresentanze istituzionali e territoriali e ad alcuni olimpionici, tra cui Armin Zoeggeler, Enrico Fabris, Matteo Anesi, Ippoito Sanfratello (Segretario Generale FISG), Daniela Ceccarelli e il campione ancora in attività, Giuliano Razzoli. Tra gli ospiti d’eccezione Giorgio e Tania Cagnotto e l’ex Presidente della FIGS, Giancarlo Bolognini.

VERSO LA COREA – Malagò ha aperto la giornata con il suo messaggio introduttivo, raccogliendo il testimone dal Vice Segretario Generale e Capomissione Carlo Mornati: «Carlo ha storia, stile e preparazione. Lui incarna un profilo importante, è un esempio che ci è anche invidiato all’estero. Non è scontato che un grande atleta diventi un grande dirigente, però penso che se sei stato un campione e ti metti nella condizione di capire certe dinamiche puoi arrivare lontano. Sarà lui la guida della spedizione a PyeongChang. Penso che oggi i Giochi Invernali siano considerati – sempre più – un motivo di attrazione da parte del mondo dei giovani, degli sponsor, delle tv – e per questo ringrazio Discovery che ha investito sul prodotto – perché hanno saputo interpretare nel modo migliore il processo di cambiamento che poi incide anche sul programma olimpico. Ringrazio anche i Presidenti di FISI e FISG, Roda e Gios, per l’impegno profuso dalle Federazioni, e ovviamente gli atleti che sono il nostro volto più bello. Siamo orgogliosi del nostro movimento: non esiste un Paese che contempla 384 discipline, come invece facciamo noi. Questa è la nostra storia. Mancano circa 10 mesi ai Giochi. Sono felice di questa giornata a Bolzano, perché è un omaggio doveroso a un territorio che dà tanto. Voglio ringraziare Innerhofer, la mia prima medaglia da Presidente del CONI, e chi ha vinto i Giochi in passato e oggi è presente. Faremo meglio di Sochi, dove qualcosa si è sbagliato e per il resto c’è stata molta sfortuna. Mi sento di indirizzare un pensiero a Zoeggeler che è il candidato in quota atleti al CIO»

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CAPO DELEGAZIONE – Carlo Mornati è sceso nel dettaglio: «Siamo partiti da lontano per il 2018, lavorando a lungo con 2 Federazioni che coprono, da sole, 102 eventi olimpici. Unico caso al mondo, siete la prima e la quarta federazione, per numero di eventi. Flavio Roda e Andrea Gios sono uomini di campo e grazie a loro siamo riusciti a fare bene. Nonostante la sede delle due realtà sia a Milano sono stati bravissimi a decodificare il nostro cambiamento a livello centrale. Il CONI fornisce assistenza, supporto scientifico, sinergie e risorse: le due Federazioni hanno ricevuto contributi per 37,9 milioni dal 2014 al 2017, senza dimenticare 276 mila euro di attività finanziate nel 2015-2016 e i circa 2 milioni tra club olimpico e promesse olimpiche: abbiamo coperto quasi 100 atleti, che è una quota che abbraccia quasi l’intera spedizione ai Giochi, considerando i precedenti. Non vogliamo vivere l’esperienza ogni 4 anni: con il progetto del club c’è un rapporto d’osmosi costante, che deve durare in modo permanente. PyeongChang dovrebbe essere una realtà facile da vivere perché è tutto molto compatto. Ci sono 6 novità nel programma rispetto a Sochi, sono previsti due cluster di riferimento dove si disputeranno le gare. Ci siamo organizzati per soddisfare ogni necessità in modo funzionale. Casa Italia sarà il posto che metterà al centro gli atleti, molto accogliente. Da Seul prenderemo un treno per raggiungere i villaggi per motivi di sicurezza. Sono sicuro che andremo bene a PyeongChang ma voglio ricordare un dato che serve a dare un punto di riferimento. Per onore di cronaca Sochi è stata la sesta Olimpiade per numero di medaglie conquistate e il 22° posto finale, nel medagliere, è stato dettato dalla mancanza di ori. Il numero medio di medaglie vinte dall’Italia, nella storia dei Giochi, è 5. Solo in due occasioni siamo andati in doppia cifra Albertville e Lillehammer, che tra l’altro furono edizioni che si disputarono a distanza di 2 anni, beneficiando della stessa generazione di fenomeni. Andiamo in Corea con ambizione e convinzione».

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Malagò, prima dei saluti e della consegna del kit agli atleti del club olimpico, ha ricordato che «Nella prossima Giunta, se sarò ancora Presidente, porteremo i premi dei medagliati al livello di quelli percepiti dai colleghi estivi. Tra ottobre e gennaio, compatibilmente con gli impegni, andremo al Quirinale per la cerimonia della consegna del tricolore». Peter Fill e Sofia Goggia hanno infine lanciato il grido di ambizione e speranza dell’Italia Team, chiudendo idealmente la giornata e lanciando il claim: «L’incredibile non è impossibile. Fuoco sul ghiaccio», che sarà lo slogan chiamato ad accompagnare la squadra tricolore verso la XXIII edizione dei Giochi Invernali.

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