Italia, per una volta ecco la gestione sul modello austriaco-americano. Precedente importante?

Alcune considerazioni sparse si impongono sull’onda lunga della magnifica giornata in Coppa del Mondo vissuta a Kronplatz martedì 24 gennaio, con il trionfo di Federica Brignone, il terzo posto di Marta Bassino e altre due azzurre nelle prime undici, in gigante, Irene Curtoni ottava e Sofia Goggia undicesima. Partendo da una… battuta: Alberto Tomba era presente a Zagabria il giorno del trionfo di Manfred Moelgg in slalom, così come a Kronplatz per la vittoria di Federica Brignone. Un totem azzurro, a questo punto non può certo mancare ai Mondiali di St. Moritz

PISTA – Federica Brignone è stata molto onesta e sincera nel ricordare come le tre atlete sul podio ieri in gigante sulla Erta (lei stesa, Tessa Worley, Marta Bassino), avessero tutte provato e riprovato la pista settimana scorsa (come del resto francesi, svizzere, senza Gut dunque bravissima poi in gara, austriache e americane, ma non tedesche, norvegesi e svedesi, per esempio), particolare non da poco. Ci si è sempre lamentati del fatto che situazioni del genere venissero vissute principalmente in Austria (con le atlete di casa favorite su tutte le altre), adesso che è toccato a noi ovviamente non possiamo lamentarci e non lo facciamo anzi. La domanda però rimane: è corretto non fare provare ad alcune Nazioni una pista di gara nuova, quindi mai testata in precedenza? Servirebbe il modello “o tutti, o nessuno”? Esiste una risposta migliore delle altre a questo quesito?

Federica Brignone, "regina" a Kronplatz (@Pentaphoto)
Federica Brignone, “regina” a Kronplatz (@Pentaphoto)

GESTIONE – Andiamo oltre il successo della valdostana e sottolineiamo l’aspetto più importante, secondo noi: per la prima volta da tanto tempo abbiamo assistito a una gestione quasi perfetta, sul modello austriaco o americano, all’interno della stagione, di un talento azzurro più volte auspicata per altro anche da queste parti: sintetizzando, una tappa di gare in meno, tanti allenamenti in più. Quando il motore è ingolfato, ci si ferma e lo si ripara per ripartire poi di slancio. Operazione perfettamente riuscita con Federica: invece di gareggiare ad Altenmarkt, Brignone si è allenata praticamente una settimana in più tra Pozza di Fassa e SanVigilio. Su suggerimento dei tecnici e con il consenso della stessa atleta, nel primo caso anche alla presenza del Direttore Tecnico Guadagnini, (figura che sembra perfetta per svolgere il ruolo di capo delle donne italiane, cui sa trasmettere enorme tranquillità), segno di vicinanza della squadra e dello staff a un’atleta forte, in passato vincente, ma in quel preciso momento in difficoltà. Un ottimo precedente che tornerà utile in altre occasioni. A patto di non dimenticarsene…

Polivalenti
Federica Brignone insieme a Gianluca Rulfi

START LIST – Per la prima volta nella storia dello sci femminile italiano le azzurre si presenteranno al via dei Mondiali, in gigante, con un quartetto (Bassino, Brignone Moelgg, Goggia) già in grado di salire sul podio (Sofia ben tre volte, Federica unica vincente) e con tre atlete (Brignone, Bassino, Goggia) tra le prime sette della WCSL (World Cup Start List, lista di partenza), nella specialità. Non è poco. Obiettivo sicuramente il podio, ma si può sognare anche il gradino più alto a St. Moritz, pur con pista e (probabilmente) neve ben differenti rispetto a Plan de Corones. La fiducia che però dà un risultato come quello di martedì 24 gennaio va oltre le oggettive difficoltà di piste, tracciature e manto, piste che a in Svizzera, va detto, non saranno proprio adattissime, lo si è già visto alle finali dello scorso marzo nonostante il podio di Elena Curtoni in discesa, alle caratteristiche delle nostre ragazze. Ma le situazioni in questo sport cambiano, da un anno con l’altro. Soprattutto, la fiducia libera la mente e consente appunto di pensare, com’è giusto che sia, ad andare forte in ogni situazione e condizione. E basta.

Marta Bassino ©Agence Zoom
Marta Bassino ©Agence Zoom

NUMERI – L’Italia femminile, con una vittoria, dodici podi e 43 piazzamenti nelle prime dieci su 23 gare disputate finora (delle 37 previste in calendario), è in testa alla classifica per Nazioni dello sci alpino donne con 2.748 punti; la Svizzera è seconda a 2.571, l’Austria terza a 2.320, senza Brem e Thalmann e con Veith ancora a mezzo servizio, giova ricordarlo. La graduatoria in questione non dice tutto, ma ribadisce che la squadra del dt Guadagnini probabilmente non ha una campionessa del livello di Shiffrin, Gut, Vonn, Veith, ma è un team, per altro abbastanza giovane, di alto profilo, in cui 5-6 atlete sono in grado di raggiungere il top nelle singole specialità, qualcuna anche in due/tre, come si è visto (persino in quattro con Sofia Goggia). Non è escluso un futuro in cui si possa magari anche lottare per la classifica generale, mai vinta a livello femminile dall’Italia, a patto di privilegiare il talento e gestirlo in maniera oculata, ma quel momento adesso non è ancora arrivato. Resta sicuramente il buco nero dello slalom e dalla Coppa Europa, in questa specialità, finora non sono arrivate notizie così confortanti per il futuro, purtroppo.

Festa azzurra sul podio a Kronplatz (@Pentaphoto)
Festa azzurra sul podio a Kronplatz (@Pentaphoto)

GURU – Lo sci rimane uno sport totalmente individuale. Quindi, speriamo sempre si sviluppi una sana e persino intensa concorrenza interna dentro il team femminile azzurro (da gestire poi al meglio, ovviamente), che potrà avere solo benefici positivi sui risultati. Aspetto questo su cui qualche guru del passato aveva costruito trionfi e competitività a… Valanga. Attenzione, il resto del mondo non sta certo a guardare: le giovani austriache, Scheyer, Venier, Haaser, Brunner su tutte, le svizzere Danioth (oggi infortunata, come Scalvedi), Rast e Meillard già da top ten in Coppa, le tedesche che dominano le discipline tecniche nel circuito continentale, le norvegesi che fanno altrettanto in velocità e in classifica generale, per non fare che qualche esempio, garantiscono un futuro roseo alle rispettive Nazioni.

Sofia Goggia e Federica Brignone a Courchevel. Non fermatevi...
Sofia Goggia e Federica Brignone a Courchevel. Non fermatevi…

INFORTUNATE – Nel momento della gloria, mai dimenticarsi delle atlete infortunate e ci riferiamo per esigenze di spazio a chi ha già gareggiato in Coppa del Mondo: aspettiamo presto in pista Roberta Midali, Karoline Pichler, Verena Gasslitter, Lisa Magdalena Agerer, Nadia Fanchini, che sembrava molto in forma e pronta sicuramente per il podio in velocità, già sfiorato in più occasioni.

Nadia Fanchini a Lake Louise, dove ha vinto in superG nel 2008 (@Fanchini)
Nadia Fanchini a Lake Louise, dove ha vinto in superG nel 2008 (@Fanchini)

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