Un brutto avvio per la formazione dei gigantisti azzurri oggi sul Rettenbach di Soelden. Non ci sono mezzi termini. Un decimo posto di Luca De Aliprandini non può certo soddisfare una squadra che si è espressa sotto tono per davvero. E’ vero, è sicuramente presto tirare le somme. Siamo a ottobre, ci mancherebbe altro, ma oggi ci aspettavamo sicuramente di più dai ragazzi. Decima piazza, troppo poco insomma. Steve Locher, svizzero da Sion, vallese francofono, è il nuovo allenatore responsabile degli azzurri delle porte larghe. Un tipo posato ma schietto, tranquillo ma deciso. Lo incontriamo a fine gara, fuori dalla bolgia in festa ai piedi del Rettenbach Gletscher. Ci dirigiamo nel parcheggio, fuori dal delirio festante dei tifosi, per fare un punto sulla prova dei ragazzi.
ECCO LOCHER – E Steve ci fa sapere con estrema lucidità: «No, non sono contento. I miei ragazzi hanno sciato con troppa poca intensità, troppo rotondi. Ma il problema non è tanto tecnico, ma è una questione di mentalità, di approccio alla gara. Solo Luca De Aliprandini si è salvato con una buona prestazione, in particolare la seconda manche. Certo, è la prima gara, il lavoro non può dare subito ora i suoi frutti. Bisogna aspettare ancora tre gare per avere una visione più completa, ma già negli Stati Uniti dobbiamo progredire». Poche parole, ma chiare.