Coppa del Mondo terminata, campionati Nazionali quasi. E’ tempo di riunioni, test, programmi e… sci mercato, anche se a un anno dai Giochi di PyeongChang 2018 non saranno molti i cambiamenti significativi, almeno a livello di materiali. Mentre tra skiman e allenatori qualcosa si sta muovendo, ma ne parleremo nelle prossime settimane. Una delle poche atlete in scadenza di contratto è però una super campionessa, che risponde al nome di Tina Weirather, fresca vincitrice della Coppa di specialità in superG (nonché argento iridato a St. Moritz nella disciplina). Il suo rinnovo con Atomic risale all’aprile del 2015, per un accordo biennale ora in dirittura d’arrivo. E già due anni fa la figlia d’arte del Liechtenstein aveva provato Stöckli e ‘flirtato’ con Head, per una fumata però successivamente grigia. Ora il matrimonio sportivo, secondo gli ultimi insistenti rumor, sembrerebbe volgere davvero verso il lieto fine (manca naturalmente l’ufficialità) e un probabile accordo appunto con Head, che, è vero, vanta già in casa atlete del calibro di Anna Veith, Lara Gut e Lindsey Vonn, ma vuole tornare magari a mettere la mani sulla Coppa del Mondo generale femminile (e quindi crearsi la chance con ancora più atlete), conquistata da Mikaela Shiffrin (Atomic) nel 2017 dopo i trionfi dal 2010 di Vonn (che passò da Rossignol a Head nell’estate 2009 e vinse di nuovo la sfera di cristallo nel 2010 e 2012), Riesch (2011), Fenninger (2014, 2015) e Gut appunto (2016), serie interrotta solo da Tina Maze (2013, Stöckli) fino al trionfo di Shiffrin.
ARRIVEDERCI, SARKA – Intanto arriva l’annuncio del primo ritiro eccellente, quello di Šárka Strachová, Záhrobská per tutti fino al matrimonio, probabilmente la più grande atleta ceca di sempre nella storia dello sci alpino femminile. A 32 anni dice basta dopo una conferenza stampa a Praga: «L’ultima gara ad Aspen è stata una grande emozione per me. Smetto a un anno dai Giochi Olimpici, è vero, ma non è questione di motivazioni. Semplicemente non me la sento di continuare e ho altri obiettivi da raggiungere nella vita. E poi ho comunque già vinto il bronzo a Vancouver 2010. Il podio di Squaw Valley mi ha dato la certezza che era il momento giusto per ritirarmi. Come sciatrice ho dato tutto e già l’anno scorso, sebbene fossi tornata ad alti livelli, faticavo a dare priorità allo sci».
CARRIERA – Šárka Záhrobská Strachová, classe ’85, ragazza umile, semplice e dai modi molto gentili, principalmente slalomista (capace però di andare a punti in tutte le discipline in Coppa del Mondo, discesa a parte), lascia dopo due vittorie (entrambe ottenute ad Aspen) e 17 podi in Coppa del Mondo (236 gare disputate), quattro medaglie iridate (bronzo a S. Caterina 2005, oro ad Åre 2007, argento a Val d’Isere 2009 e ancora bronzo a Vail/Beaver Creek 2015, sempre in slalom) e una olimpica (bronzo ai Giochi di Vancouver 2010 dietro Riesch e Marlies Schild, ovviamente tra i rapid gates). Ai Mondiali juniores è stata bronzo in slalom e combinata nel 2004 a Maribor e oro in slalom nel 2005, a Bardonecchia. Nell’estate 2012 fu operata per un tumore al cervello, benigno e riuscì a presentarsi in gara poi ai successivi Mondiali di Schladming 2013. Nella classifica di specialità in slalom è stata seconda nel 2009 e terza nel 2007, anno in cui raccolse il suo unico piazzamento top ten nella classifica generale, nono posto. Tra il 2004 e il 2015 ha vinto tre slalom e due giganti di Coppa Europa.