Non c’è da girarci tanto intorno, non c’è da spiegare, raccontare, descrivere. Oggi servono poche parole, ma chiare, dirette. Il trionfo a Zagabria di Manfred Moelgg, il terzo in carriera nella massima serie, dopo una Coppa del Mondo di disciplina e tre medaglie mondiali, non ha bisogno di tanti discorsi, lodi, consacrazioni. Manfred Manni Moelgg, la ‘scheggia ladina’, il ‘ladino di Mareo’, il marebbano, ha vinto. Dopo il podio a Levi, vince e convince a 34 anni: stacca Hirscher e Kristoffersen, batte una concorrenza spietata. Sulla collina di Sljeme di Zagabria dimostra di essere il numero uno, il più forte di tutti. Ha superato ostacoli, si è lasciato dietro infortuni più o meno gravi, è resuscitato sempre e comunque.
INNO ALLO SPORT – La vittoria croata di Manfred è un inno allo sport, a chi non molla e ha la meglio, ha chi è più forte di tutto e di tutti. E ci scappa da ridere quando senti le scuse, le recriminazioni, le paranoie di chi (pur essendo anni luce lontano dai grandi palcoscenici) cerca alibi inutili. Manni è esempio per tutti, è luce che brilla in eterno, è classe da vendere, è sacrificio ripagato, è volontà, è cattiveria agonistica, è testa, è gambe, è cuore. Dopo la prima manche, è più forte della raffiche del vento croate, e recupera fino al primo posto dalla quinta piazza. Inchiniamoci alla sua vittoria, alla sua umiltà, alla sua voglia di combattere. E ci scappa da ridere quando quei pressapochisti dei preparatori atletici lo etichettano dicendo che pedala troppo, che usa la bici senza razionalità. Invece Manni è forte sempre e comunque. La classe con troppe regole viene soffocata. E’ corridore (sotto gli occhi di tutti le performance alla granfondo per eccellenza nel mondo ossia alla Maratona Dles Dolomites), è calciatore (anni da regista con il San Vigilio di Marebbe), è fuoriclasse sulla neve. Tipo preciso e scrupoloso, attento, ma libero, estroso, fatasioso, come tutti i campioni seza regole prestabilite. Questa vittoria rimarrà nella storia dello sci.
ECCOLO MANFRED A FINE GARA – Esulta il ladino di Mareo e commosso fa sapere dopo la vittoria . «E’ davvero un successo incredibile, vincere con sette decimi di vantaggio, davanti a un pubblico come quello di Zagabria va davvero oltre ogni aspettativa. Dicevano che facevo una vittoria ogni 100 gare, ora la proporzione cambia (oggi è la 250esima gara della sua carriera). Sono davvero contento, sono tornato dove volevo tornare. Mi ha caricato il podio di Manuela, in qualche modo dovevo rispondere. Dedico questa vittoria a tutti quelli che hanno creduto in me e hanno lavorato con me fino ad ottenere questo magnifico risultato. Ora avanti così…».
L’ESULTANZA DEL DT CARCA E DEL PRESIDENTE RODA– Dopo il podio in tutte le discipline il dt Max Carca voleva la vittoria. Ci dice il direttore tecnico: «E’ arrivata, Manfrred è un campione, un fuoriclasse. E’ la dimostrazione che l’eta è uno stato mentale, che non esistono i vecchi e i giovani, ma i fuoriclasse. Nella seconda manche ha fatto paura, tecnicamente uno così vale sempre il podio. Adesso avanti a cercar conferme». Il presidente Flavio Roda si gode questi momenti gloriosi dell’Italia che scia. Ci dice: «Più di una volta Manfred mi confidava di stare bene, di essere in forma, di poter lasciare il segno. Oggi ha vinto, è un campione, un esempio per tutti. Un fuoriclasse che deve essere da esempio per i giovani». E grazie davvero ladino di Mareo: ci hai fatto sognare, ci fai sognare. E ci farai sognare…