Questa mattina dopo la ricognizione c’era qualche perplessità sulla pista; grumi di neve in alcuni tratti, altri molto duri e compatti, altri ancora non così confortanti. E invece il lavoro portato a termine dallo staff ha permesso di avere una Kandahar davvero in ottime condizioni. E la sfida è stata spettacolare, nonché tirata. I giochi sono apertissimi dopo la prima frazione. Una Petra Vlhova che non era data in forma strepitosa è li davanti a tutte, ma non può certo dormire sonni tranquilli visto che l’azzurra Marta Bassino, che tanto tiene al gigante di casa e che è partita con il numero 1, non si è certo risparmiata davanti a migliaia di tifosi ed è in seconda posizione a soli 7/100. Bene nel terzo settore e nell’ultimissimo, dov’è stata la più veloce. Dietro il distacco aumenta leggermente, ma non di molto, perché Tessa Worley è terza a 40/100 e Mikaela Shiffrin quarta a 44/100. Quinta posizione provvisoria per Ragnhild Mowinckel, a 47/100.
Federica Brignone scia a tratti, bene fino a metà, poi si perde un po’ e tira fuori il suo problema attuale: la mancanza di fiducia. È comunque settima a 96/100, il podio non è vicinissimo, ma neppure lontanissimo. In fondo è una campionessa e sappiamo benissimo quale tipo di manche è capace di regalare. Lara Gut-Behrami, rimasta nella tenda riscaldata e defilata fino all’ultimo, detentrice del pettorale rosso, è ottava.
Strepitosa Asja Zenere, che dimostra di essersi lasciata alle spalle il periodo più difficile e sfrutta appieno la chiamata in Coppa del Mondo, dopo la vittoria in Coppa Europa. Con il 43 si inserisce al dodicesimo posto, a 1”85 dalla vetta. Brava, sciata convincente, splendida prestazione. Entra nella top 30 anche Roberta Melesi, anche lei un pettorale alto, il 40; al traguardo è 24a. Appena fuori dalla qualifica Lara Colturi, 33a, poi in casa Italia 38a Elisa Platino, 39a Sofia Goggia che sta facendo pochissimo gigante, 40a Elena Curtoni.