Il punto del responsabile dei jet azzurri dopo la discesa
Ma non doveva essere la nostra pista? Ma non avevamo dominato sulla ‘Birds of Prey’ in passato? Ma non era una pista ghiacciata come sembrava dalle prime curve in ricognizione?
IL PUNTO DI RULFI – Ecco puntuale la schietta analisi dell’allenatore responsabile della squadra azzurra di velocità Gianluca Rulfi, tecnico valido, vincente, e soprattutto obiettivo: «Abbiamo un limite brutale in certe condizioni. Sembrava ghiacciata la pista alle 8 del marttino, poi si è alzato un vento caldo e si è creata una patina di neve umida sopra. Si teneva bene, la superficie non era ghiacciata, altro che storie. In queste condizioni non andiamo, almeno non sono andati Christof Innerhofer e Werner Heel. Hanno primeggiato sciatori invece che sanno sciare su nevi facili. Avete visto una gamba tremare? Vibrare una gamba su una placca di ghiaccio? La mia lettura è che, anche se a volte siamo migliorati vedi quest’anno in Gardena, quando non si fa fatica a tenere noi triboliamo. Ci agganciamo, incliamo tutto il corpo invece che solo le ginocchia, incidiamo con gli spigoli la neve e non siamo scorrevoli. Attenzione, queste non sono scuse, è un nostro difetto significativo e la sconfitta è solo colpa nostra. Dominik Paris era partito forte a dire la verità, ma un grave errore l’ha messo subito fuori dai giochi. Matteo Marsaglia? Dobbiamo riflettere nel suo caso sul superG, la sua gara. Deluso? Come tutti certo, non mi aspettavo due gare così negative».