L’Italdonne è abituata a ben altri risultati, ma è inutile tornarci sopra. Le cose in questo ultimo periodo non sono girate al meglio e con Sofia Goggia fuori nella prima manche, si fa presto a non avere nessuna nella top 10. Lara Della Mea non ha potuto giocarsi le proprie carte, Asja Zenere – unica qualificata – ha invece sciato due manche nel complesso solide. Più forte dei problemi fisici.
E sul traguardo, abbracciata dall’amica Federica Brignone, sorride ed è moderatamente soddisfatta del diciassettesimo posto. Perché la sua partecipazione a Sölden non era scontata.
Zenere, quale bilancio di questo esordio stagionale?
«Sia nella prima, sia nella seconda manche mi aspettavo sicuramente qualcosa di meglio. Considerati i distacchi e quante atlete eravamo lì ristrette, posso essere contenta. Qualche giorno fa pensavo neanche di partire».
Come mai?
«Sono un po’ acciaccata. Caduta? No, è il ginocchio che avevo già operato che mi dà problemi. Il menisco è rotto, c’è un edema osseo e una grande infiammazione sotto la rotula e nel tendine rotuleo».

Ha dolore?
«È una situazione strana: ci sono giorni in cui ho più male, altri in cui non riesco a sciare e altri ancora in cui dico “oggi va benissimo”».
E adesso?
«Nel pomeriggio verrò visitata dal dottor Panzeri (presente al parterre insieme a Massimo Rinaldi e a Flavio Roda, ndr) e decideremo che cosa fare. Avrò una ventina di giorni per curarmi e ovviamente cercherò di fare il massimo negli allenamenti».
Come si sente?
«Cresciuta tecnicamente, già quest’estate avevo lavorato bene; poi purtroppo è arrivato questo piccolo acciacco, ma non sarei io se non mi succedessero queste cose».
Cosa dice dell’Italia di oggi?
«Ci siamo allenate tutte bene in questi giorni. Finire questo gigante in questo modo, fa male, proprio per come abbiamo lavorato in Val Senales. Oggi devo dire che abbiamo perso qualche pezzo per strada. Lara è stata sfortunata per la perdita dello sci, ma in generale può succedere di uscire: gli errori e i rischi bisogna prenderseli, quindi hanno provato sicuramente ad andare forte».
Come lascia Sölden?
«Contenta viste tutte le difficoltà. Una giornata importante per il morale, ancora di più per la testa. Ma ovviamente spero di fare meglio».




