Un percorso inverso

Prendo spunto da questi Giochi OIimpici per ribadire alcuni concetti che riguardano il settore giovanile. Negli ultimi anni il mondo Children ha avuto un’evoluzione tale da renderlo quasi professionistico. Ho analizzato l’attività svolta nelle altre Nazioni e constato che in Italia si assiste a un percorso inverso. Bisogna prima premettere che molti genitori si chiedono come possono gestire al meglio il rapporto sci-scuola-logistica, punto cruciale per chi arrivare dalle città.

Fino a pochi anni fa ci si affidava solo ai club con l’obiettivo primario di praticare sport all’aria aperta, vivendo in gruppo e rispettando le regole, con una crescita tecnica graduale. Oggi non è più così perché si tende a voler ricercare il massimo dei risultati, rischiando di spremere questi piccoli sciatori in pochi anni. Ed ecco che a tal proposito vedo il proliferare di team privati oppure di genitori-allenatori che seguono i propri figli con in testa solo l’alto livello, oppure ancora vedo una convocazione eclatante del giovanissimo Alex Vinatzer, passando poi per le difficoltà che i giovani incontrano nel passare prima in Comitato e poi eventualmente in Nazionale.

L’alternativa sono i College che forniscono attrezzature e supporto organizzativo di estremo valore, oltre alla possibilità di uno studio facilitato e assistito. Opzione che prima era presa in considerazione solo dai Giovani, oggi anche dai più piccoli che si allontanano presto da casa e cambiano il modo di vivere drasticamente: aspetti negativi.

Tengono botta i club di grande tradizione e ben strutturati, con tutte le difficoltà legate all’aspetto finanziario, mezzi di trasporto, gestione degli allenatori, ma che possono sfruttare tutte le sinergie legate alla vita di gruppo, alla crescita graduale, attraverso un percorso che parte dal vivaio e si evolve categoria per categoria.

QUALE SARÀ LA MIGLIOR FORMULA?

Nelle Nazioni vicino a noi è tutto più soft: Svizzera, Francia e Austria si affidano a società meno organizzate, ma che svolgono attività a 360 gradi abituando i ragazzi a qualsiasi condizione. Solo dopo avviene il cambio di marcia. Risultato? Noi otteniamo i maggiori risultati da Allievi e Ragazzi, monopolizzando i vari trofei (Ex Topolino, Pinocchio, Scara, 7 Nazioni, ecc) e poi caliamo dopo; gli altri fanno il contrario grazie a un sistema migliore, ai supporti federali e forse ai calendari più blandi che permettono di potersi allenare. E ad alti livelli, quando serve veramente, cosa fanno gli stranieri? I team privati che noi abbiamo nei Children, esempi lampanti sono i vari Hirscher, Shiffrin, Vlhova, Weiraither, Gut, Vonn, Kristoffersen.

L’argomento è molto complesso e necessiterebbe di maggiori approfondimenti, quello che è certo è che bisogna premiare il percorso di crescita graduale, senza penalizzare la scuola e senza obbligare i genitori a prendere decisioni dure per i propri figli (studio lontano da casa). Inoltre è fondamentale supportare gli atleti più meritevoli della categoria Giovani e perché no, creare dei centri di allenamento nelle varie zone con la collaborazione della Federazione. Questa potrebbe essere una nuova strada, con qualche nuovo sponsor interessato ad alimentare questo tipo di attività.

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