SuperG: l’Italia cala gli assi e Marsaglia suona la carica. In mezzo Shiffrin e Gut-Behrami

«Sulla carta non è assurdo pensare che ci siano tre azzurre in grado di fare la medaglia». Francesca Marsaglia oggi è cronista (peraltro si è subito calata molto bene nel ruolo) con lo spirito ancora d’atleta. E un po’ di ferro lo tocca quando prova a fare le carte del superG femminile di oggi. Lei lo guarderà dalla zona mista, pronta con il microfono di Eurosport, ma lo guarderà anche con il cuore in gola. Perché sente ancora forte l’adrenalina e perché si sente parte di questo mondo. E vicina alle sue ex compagne di squadra. «Brignone, Bassino e Curtoni sono in un momento sereno e senza particolari pressioni – racconta -. Marta ha dimostrato tantissimo, sta girando da tempo intorno a un grande risultato in superG, più degli altri anni… Elena arriva da una continuità incredibile, non patisce più il giorno X, rappresentato dall’appuntamento più importante. E Federica, quando parte così, potrebbe trovare il risultato anche nel biathlon» racconta Frenci. 

Nella rosa delle papabili alla medaglia ci mette senza mezzi termini Mikaela Shiffrin e Lara Gut-Behrami, non Sofia Goggia che sembra puntare sempre più tutto sulla discesa. Tanto che ieri qualche voce su un suo possibile forfait nel superG iridato di oggi circolava. L’umore non è quello dei giorni migliori: «Il risultato della prova non rispecchia le sensazioni». Se ne torna in albergo consapevole di avere ancora parecchio da studiare: passaggi, dossi, pendenze. «Una pista da interpretare bene». Ma deve ritrovare anche un po’ di sicurezze, via via smarrite caduta dopo caduta. Contusione dopo contusione, accertamento dopo accertamento.

Elena Curtoni ©Agence Zoom

È invece gasata Marta Bassino: «Pista bella, neve bella, bisogna prendere le “rampe”, guardare il terreno e andare in giù, senza perdersi in giro – racconta -. Il successo della Fede? Bellissimo, mi ha veramente regalato emozioni, ci ha dato la carica». E proprio Brignone si è presentata stravolta per l’eterna – quanto gratificante giornata d’oro – ma piena di energia positiva. Pronta a sfruttare l’ennesima occasione: «Per fortuna che ho fatto questo prova: ho preso aria in faccia e mi sono attivata – racconta – altrimenti avrei dormito in camera». Pochi festeggiamenti dopo la medaglia, un brindisi veloce con la squadra, poi subito focus sui prossimi impegni. Ha fatto una bella prova, trovato altre sensazioni («anche se da Much ho cannato in pieno») rifatto un altro giro in pista per ripassare consistenza del manto e dossi». Elena Curtoni parte con altrettante belle ambizioni: «La pista non è difficile, bisogno solo sapere come affrontare i dossi – dice – In prova non ho voluto strafare, ho solo cercato feeling, risparmiando un po’ di energie».

Via alle 11.30 con solo 37 atlete al via. Aprirà Ramona Siebenhofer, 7 per Curtoni, 8 per Bassino, 13 per Brignone e 20 per Goggia. L’Italia sogna a occhi aperti, l’Italia cala gli assi.

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