Alexis Pinturault non ha mai vinto sulla Gran Risa e questa è la grande occasione da non sciupare, dopo che nel 2019 il gigante andò a Henrik Kristoffersen e prima Marcel Hirscher non lasciò nulla a nessuno per sei edizioni consecutive. Il francese è al comando del gigante italiano ed è l’unico in grado di mettere un freno alla nuova generazione che scalpita e avanza a passi da gigante. C’è anche il croato Filip Zubcic che ci prova, secondo con 26/100 di ritardo e ormai una certezza del gigante di oggi. Poi ci sono loro: Marco Odermatt – il pettorale rosso della disciplina, terzo provvisorio – e i millenials Atle Lie McGrath e Lucas Braathen, il primo quarto con pettorale 29, il secondo quinto con il 14. Ma è una gara molto bella e aperta in Alta Badia; ci sono 12 atleti in 81/100. A chiudere questo gruppo è un altro norvegese, Henrik Kristoffersen uscito dal traguardo prima e dalla zona mista dopo deluso e piuttosto arrabbiato.
ASSENTE L’ITALIA – In Italia, sulla pista delle grandi imprese di Max Blardone e Davide Simoncelli, sul ripido e sul ghiaccio, gli azzurri sono totalmente assenti. Luca De Aliprandini ha fatto tre porte, ha rischiato alla seconda e si è sdraiato alla terza. Non si può commentare la sua prova, che è stata troppo breve, ma bisogna comunque analizzare il perché di un “pronti, via e scivolata”. Non parla con nessuno, esce a testa bassa dalla zona mista, si siede per terra in attesa che arrivi il suo skiman. Poi si rialza prende in mano i suoi sci e se ne va. Il suo gigante dell’Alta Badia è già finito.
Riccardo Tonetti è l’unico italiano a trovare la qualifica – magrissima consolazione – ed è 23° con 1”90 di ritardo dal leader. Roberto Nani e Giovanni Borsotti non entrano mai in gara e non si qualificano, fuori Hannes Zingerle e Alex Hofer. Non si qualifica neppure Stefano Baruffaldi, fuori l’esordiente Filippo Della Vite con Giovanni Franzoni al traguardo appena dopo la quarantesima posizione.