Scegliete voi l’aggettivo giusto: impressionante, spettacolare, devastante, sensazionale. Concreta, consapevole, sicura. Ci sono due discese in programma: vinci la prima con quasi un secondo e mezzo di vantaggio e nella seconda cosa fai? Tutti ti danno per favorita, ma la pressione te la fai scivolare addosso. E vinci di nuovo. Ecco, Sofia Goggia è così. Nella seconda discesa di Lake Louise su chi avesse vinto non ci sono stati dubbi sin dalle prime curve, lei. Sempre all’attacco, alla sua maniera. Forse sin troppo. Il distacco rimane questa volta nel secondo, 84 centesimi, di nuovo sulla statunitense Breezy Johnson, che ci ha preso gusto a essere la spalla della Goggia. E dentro il secondo, per soli due centesimi, ci resta solo Corinne Suter.
«È stata una gara disputata in condizioni totalmente diverse rispetto a venerdì. La pista era forse più bella perché è stata ben lisciata, ma con una visibilità del genere era più difficile leggere il terreno. Infatti già la terza curva non sono riuscita a tirarla bene, tanto che qualche decimo l’ho lasciato per strada, poi ho controllato altre porte per non commettere errori. È la mia sesta vittoria consecutiva in discesa con l’infortunio di Garmisch in mezzo, sono molto contenta soprattutto perché Lake Louise non è un tracciato che si addice così tanto alle mie caratteristiche, ma quest’anno è un po’ più mossa. Non mi aspettavo due risultati del genere alla vigilia, mi sentivo sicuramente fra le candidate alla vittoria ma non così tanto. A Copper in allenamento facevo fatica, tuttavia quando c’è da tirare le curve in questa maniera sono brava. Adesso parte la sfida al superG, perché il vero passo verso l’alto sta in quella disciplina, ho già dimostrato in passato di avere vinto due discese consecutive e poi essermi perduta in supergigante come a Val d’Isère, St.Anton e Crans Montana. Diciamo che è la mia nuova sfida, sto consolidando la mia capacità, i distacchi rifilati in questi due giorni sono importanti, però mi aspetto che le avversarie crescano, ad ogni gara si riparte da zero».

Ma c’è ancora tanta Italia. Nadia Delago stava assaporando la gioia di un quarto posto, poi sono scese le austriache Huetter e Scheyer, pettorali 27 e 29, ed è scivolata al sesto, per 18 centesimi in un caso e uno solo nel secondo. E poi decima si piazza Federica Brignone, un bel viatico in vista del superG di domenica. A punti anche Elena Curtoni, quattordicesima, e Nicol Delago ventunesima, appena fuori dalle trenta Roberta Melesi, trentaduesima e Francesca Marsaglia, trentaquattresima.
E fuori dalle trenta anche Mikaela Shiffrin ad oltre tre secondi da Sofia Goggia.
