In Slovenia sta salendo la preoccupazione legata soprattutto al futuro delle prove veloci nello sci alpino femminile. In sostanza: «Se questa stagione sarà davvero l’ultima per Ilka Stuhec, a breve termine non abbiamo molte alternative», ammettono alla Federazione sciistica slovena (SZS), considerando che la carriera della bi-iridata sta volgendo al termine e che in Slovenia non esiste un vero e proprio vivaio di sciatori alpini.
«Quest’anno sto davvero cercando di divertirmi, perché so che sto facendo ciò che mi piace. E in questo posso ancora essere brava. L’ultima volta? Non lo so, non penso alle lacrime, ai fiori, all’addio… No, per ora questo è ancora il mio lavoro, in cui metto tutto quello che ho», ha detto Ilka in una recente intervista a Sport Klub.
In ogni caso, sembra proprio il segreto di Pulcinella l’addio di Ilka allo sci alpino. L’atleta di Maribor, che il mese scorso ha compiuto 35 anni, è già da diverse stagioni l’unica slovena nella carovana della discesa libera in Coppa del Mondo, motivo per cui la sua squadra indipendente e la squadra nazionale per le discipline veloci di fatto… coincidono.
Nella nuova stagione invernale, con un nuovo staff tecnico, è fermamente decisa a mettere ancora una volta alla prova la sua competitività. La lotta per il 15° posto non le interessa. Come ha affermato di recente, non sta ancora pensando al modalità in cui dirà addio. È chiaro solo che in quel momento si creerà un enorme vuoto in casa Slovenia. Con il suo ritiro, infatti, scrivono i media locali, “dalla mappa mondiale femminile scomparirà anche la bandiera slovena”. Al momento non c’è nessuna sciatrice di alto livello che possa seriamente competere con lei. Anche la prossima generazione della squadra di Coppa Europa è di stampo puramente tecnico.

La discesa libera in Slovenia ha portato grandi trionfi, tra cui una coppa di specialità, tre medaglie d’oro ai campionati mondiali, 1 titolo olimpico, 11 vittorie in Coppa del Mondo. Ma tutto questo porta la firma soprattutto di Ilka e, prima di lei, della polivalente Tina Maze, mentre in precedenza Mojca Suhadolc e Špela Bračun avevano quanto meno aperto la strada con le loro comparsate sul podio. E come considerano il vuoto che ci si aspetta di vedere i responsabili della Federazione sciistica slovena? «Spero che Ilka ci ripensi e che anche dopo la stagione olimpica continui a far parte della carovana del Circo Bianco», ha risposto Matjaž Šarabon, responsabile del settore sci alpino della federazione. «Siamo realistici. Se questa stagione sarà davvero l’ultima per lei, non avremo molte alternative. Sì, probabilmente rimarremo senza una rappresentante nella discesa libera per un periodo di tre o quattro anni. In ogni caso, sono contrario all’abbandono delle discipline veloci. Anzi, sostengo che le sciatrici dovrebbero praticare almeno tre o addirittura quattro discipline almeno fino alla fine delle categorie giovanili. In questo modo saranno definiti anche i programmi per il periodo 2026-2030», ha continuato Šarabon.
E qual è la situazione sul campo? Tra le migliori 650 sciatrici di discesa libera nella classifica FIS troviamo due giovani slovene, la diciannovenne Ana Bokal e Daša Vuga. La prima è 247ª, la seconda 270ª. Entrambe hanno partecipato quest’anno alla discesa libera dei Campionati mondiali giovanili a Trbiž, classificandosi nelle ultime posizioni. Hanno partecipato anche a diverse competizioni di livello inferiore. Soprattutto Vuga, membro della squadra privata “Elementa Tribe”, che quest’estate si è allenata in Cile e ha gareggiato nella South American Cup. A La Parva si è classificata sesta nel superG, mentre a Corralco dodicesima nella discesa libera.





