E’ il momento del bilanci anche a livello maschile di un Mondiale sicuramente bellissimo per presenza di pubblico e atmosfera. Era dal 2019, rassegna iridata di Åre, che non avevamo vincitori tutti diversi per le gare individuali maschili. A Courchevel/Meribel 2023 ci furono però 5 Nazioni capaci di conquistare un oro, Francia, Svizzera, Canada, Germania, Norvegia (con due gare singole in più, parallelo e combinata). In Austria abbiamo assistito al dominio totale della svizzera, che è riuscita nell’impresa di fare anche meglio della rassegna casalinga di Crans Montana 1987 con i maschietti, ovvero trionfare ovunque tranne in una competizione: allora gli svizzeri lasciarono agli avversari solo lo slalom, vinto da Frank Wörndl (con nessun rossocrociato sul podio) e la combinata (conquistata da Marc Girardelli (con Zurbriggen secondo); questa volta solo il gigante non è andato alla Svizzera anche perché la gara tra le porte larghe ha regalato la sorpresa più grande della manifestazione, con il successo a sorpresa di Raphael Haaser (davanti a due svizzeri, comunque…), mai meglio di settimo in Coppa del Mondo (anche quest’anno per altro, a Sölden). Nemmeno a livello femminile si è registrata una novità simile, perché Venier (oro in superG) aveva comunque già vinto 3 volte nel circuito maggiore, mentre Johnson (oro in discesa) aveva già trovato il podio in sette occasioni, tutte in libera. Haaser ha salvato il bilancio dell’Austria maschile. Sul podio in generale solo altre due Nazioni, Norvegia (vera delusione della rassegna con Francia e Italia, al maschile) e Germania.
La Svizzera (che pure a Bormio/Santa Caterina 2005 aveva terminato la rassegna iridata con 0 medaglie, come a dire che i momenti difficili capitano a tutti) ha conquistato 5 ori e 13 medaglie in assoluto (donne comprese), una sola in meno rispetto alla rassegna del 1987, che sembrava assolutamente irripetibile (e in effetti i titoli furono 8 in quell’occasione). A impressionare è l’omogeneità del team maschile: Von Allmen (già argento iridato juniores in discesa), classe 2001, è esploso quest’anno vincendo il superG a Wengen con altri tre secondi posti in discesa, era forse il favorito principale sul pendio di Saalbach e non ha tradito le attese, dimostrando grande freddezza. Il futuro in velocità sembra tutto suo e di Monney, di un anno più anziano (classe 2000) quest’anno vincitore a Bormio. Per un Odermatt che “toppa” in gigante c’è comunque un 35 enne come Tumler pronto a cogliere l’occasione, mentre Meillard è l’uomo dei campionati con due ori, un bronzo e ha 28 anni. In Coppa ha saputo vincere in tre specialità diverse (gigante, slalom, parallelo) ed è stato secondo nella classifica generale 2023-2024. C’è poi da menzionare la clamorosa tripletta nel Team Combined, che ha portato sul podio anche Rogentin, Nef, Rochat: in totale, 8 atleti svizzeri (maschi) si sono messi al collo una medaglia.
Lasciate letteralmente le briciole agli altri.