Voto positivo per il settore femminile, negativo per gli uomini. Questo in sintesi il commento di Flavio Roda che questa mattina ha parlato al media centre di Yanqing per il bilancio delle attività che rientrano sotto la Fisi. «Nove medaglie sono un risultato positivo – racconta -, anche se da subito avevo detto che avremmo potuto raggiungere la doppia cifra. I risultati dell’Olimpiade sono quelli che abbiamo ottenuto e bisogna prenderne atto».
Da solo – e prima che arrivasse una delle tante domande – il presidente della Fisi ha parlato dello sci alpino maschile. «Che per la seconda Olimpiade consecutiva non è riuscito a portare a casa una medaglia – aggiunge -. Mi aspettavo che qualche risultato in più arrivasse, gli atleti da medaglia gli avevamo». Parla di un Dominik Paris sottotono, l’uomo che più di tutti era atteso alla medaglia, di un Christof Innerhofer, di un Luca De Aliprandini e dello slalom. «Ma così è andata e mi spiace».
Ora la testa vola già a Milano-Cortina 2026, perché bisogna mettere in piedi i programmi e le squadre del futuro, sapendo che in alcuni settori il rischio è quello di essere già in ritardo. «Avendo l’Olimpiade in Italia saremo qualificati in tutte le discipline e quindi dovremo fare, in accordo con il Coni, dei progetti mirati per ben figurare».
Parla un po’ per tutti gli sport il presidente, ma puntualizza anche sullo sci alpino dove la situazione è rosea in alcuni settori, in altri invece c’è preoccupazione. Uno di questi è la velocità maschile: «Dietro a Paris c’è davvero poco, i due ragazzi più bravi (Schieder e Prast, ndr) si sono fatti male, sono fermi da due anni». Insomma non c’è più solo lo slalom femminile che preoccupa, ci sono altri settori che iniziano a scricchiolare. E le discipline tecniche maschili? «Ci sono dei ragazzi del gruppo di Carca che sono validi, senza dimenticare Luca De Aliprandini, anche in slalom i giovani crescono». Dunque tanti giovani, ma pochi velocisti.
Alle Olimpiadi di Milano-Cortina non si potrà sfigurare. E così oltre a lavorare sui giovani il presidente proverà a trovare il modo per portare fino al 2026 alcuni nomi di peso. Tra questi ci sono quelli di Dorothea Wierer, Dominik Paris e Federica Brignone per esempio, tre atleti che in più di una occasione hanno già fatto capire che sarà difficile vederli ancora tra quattro anni. La Fisi è pronta a studiare qualcosa per salvaguardare questi atleti e portarli avanti il più possibile.