Riscossa Robinson, fiducia Zenere

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Il risultato di Sölden (ottava) non l’ha mai digerito Alice Robinson, che aveva perso per strada qualche certezza. Il gigante di Copper Mountain era un po’ la prova della verità e la reazione è subito arrivata. «Non mi sentivo affatto sicura prima di questa gara, quindi sono davvero orgogliosa di aver ascoltato il mio istinto e aver sciato come volevo – ha spiegato la vincitrice – Onestamente ero molto amareggiata dopo la prima gara, volevo andare in controtendenza rispetto al passato e dimostrare a me stessa che “Ok, Sölden non è andata bene, ma puoi rialzarti e sciare”». 

Si è messa al comando della prima manche, ha trovato ancora più scioltezza nella seconda, per “ammazzare” letteralmente il secondo gigante di stagione. «Sono state due manche completamente diverse – dice – Nella prima mi sentivo in controllo e fluida, mentre la seconda è sembrata completamente fuori controllo e sono rimasta scioccata nel vedere il grande semaforo verde al traguardo». 

Quasi un secondo a Julia Scheib e un piccolo dato curioso a suo favore: Robinson è infatti la prima sciatrice non europea o nordamericana ad aver vinto almeno cinque gare di Coppa del Mondo. Ha superato la connazionale Claudia Riegler.

Alice Robinson ©Agence Zoom
Alice Robinson ©Agence Zoom

«Non lo sapevo, ma è davvero fantastico – aggiunge – Per me è sempre molto speciale rappresentare la Nuova Zelanda, soprattutto in uno sport come lo sci alpino, dominato da atleti di Nord America ed Europa. Sono quindi davvero orgogliosa».

Julia Scheib nella seconda ha spinto per provare a ribaltare la situazione, la norvegese Thea Louise Stjernesund aveva invece aspettative altissime. E dopo una prima manche definita come «la sciata della domenica» ha deciso di cambiare sci e tentare il tutto e per tutto. «Sono davvero felice di aver osato quel cambio – ha detto – Sicuramente non è stato perfetto, ma sono così contenta che sia bastato per salire sul podio». 

In casa Italia può sorridere Asja Zenere. L’abbiamo salutata a Sölden con il diciassettesimo posto e un ginocchio dolorante, negli Stati Uniti si è trovata a proprio agio con la neve e il pendio e ha sciato due belle manche. Un nono posto che vale tanta fiducia, oltre che a rappresentare il suo miglior risultato in carriera. «È una figata, ho sciato bene – dice – sono soddisfatta e ora andiamo a Tremblant con lo stesso atteggiamento, carichi di fiducia: voglio portare in pista la stessa testa e aggressività».

Asja Zenere ©Pentaphoto
Asja Zenere ©Pentaphoto

Una gara a due volti per Sofia Goggia, non in feeling nella prima manche, mentre decisamente meglio nella seconda. Anche se, a detta sua, è ben distante da quanto fa in allenamento. «Mi rendo conto di essere lontana dal livello che raggiungo nei training». Ha fatto un passo indietro Lara Della Mea, che nella seconda manche ha perso posizioni complice una sciata fuori tempo. «Non sono per niente contenta della seconda manche, sono partita sotto il palo e mi sono ripresa troppo tardi, purtroppo su questa pista bisogna fare tutto bene dall’inizio alla fine perché è troppo facile». 

Questa sera si chiude la quattro giorni di Copper Mountain. Le ragazze tornano in pista per lo slalom: prima manche alle 18, seconda alle 21. Gli occhi sono tutti su Mikaela Shiffrin, che ieri non ha impressionato nel gigante, ma che in slalom in questo momento parte come grande favorita.

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