Compagnoni, Panzanini, Karbon, Putzer (due volte), Nadia Fanchini, Bassino. Questi sono i (grandi) nomi femminili azzurri che hanno preceduto Laura ‘Lolly’ Pirovano sul gradino più alto del podio in gigante ai Mondiali jr. negli ultimi 30 anni. La trentina si inserisce quindi in un contesto azzurro ricco di storia e di successivi trionfi nel circuito maggiore (non solo) e siamo sicuri che saprà ricalcare le stesse orme di chi l’ha preceduta perché talento, voglia di vincere e di sacrificarsi, e ‘testa’ da campionessa, non le mancano di sicuro. Tra l’altro con l’oro conquistato in Svezia potrà partecipare al gigante di Aspen, previsto domenica 19 marzo, alle Finali di Coppa del Mondo, come da regolamento per tutte le campionesse della rassegna iridata giovanile.
PAROLA DI LAURA – «Difficile, ma bello, bellissimo – ci dice una raggiante Pirovano –. Condizioni non semplici. Ieri la giornata era splendida… oggi non si vedeva tanto bene, piovigginava, la neve era molle, faceva caldo e la pista si è rovinata. L’Olympia mi piace, ma non ha grandi pendenze. Per questo non credevo di poter vincere, e invece… Alla fine il gigante si è rivelato bello, tutto da sciare. Sì, ho pensato eccome allo scorso anno, quando mi ero ritrovata nella stessa situazione ai Mondiali jr. di Sochi e poi finii nona… Cos’è cambiato? Forse adesso ho più esperienza e più consapevolezza. Alla fine in realtà quando scendi in queste circostanze non devi ragionare troppo, ma pensare solo a sciare come sai. Ero veramente molto serena. E’ una gioia immensa, anche perché la stagione era partita male e sinceramente non so spiegare il motivo. Non riuscivo più a tirare una curva. Poi ho svoltato. I miglioramenti in velocità fanno sempre bene, ma non credo mi siano serviti per sciare meglio in gigante, specialità che mi piace quanto la discesa. Certo, guardando il mio fisico non si direbbe proprio che io sia una… discesista. Aspen? Mi piacerebbe esserci, ovviamente, ma vedremo cosa decideranno i responsabili. La pressione c’era perché questa era sicuramente l’ultima occasione per poter vincere una medaglia qui in Svezia, da parte mia. Mi è sembrato di sentirmi un po’… come Sofia Goggia a St. Moritz, ovviamente lei a ben altro livello rispetto al mio, dopo le occasioni in discesa, superG e combinata alpina che comunque ci sono state. Dedico l’oro a mio fratello maggiore, Giorgio, e a tutta la mia famiglia. Non sarei qui senza di loro. Giorgio è la mia metà».
DEVID SALVADORI – «E’ stata bravissima – ammette il tecnico azzurro -, soprattutto pensando alle difficoltà avute a inizio stagione. In gigante poi non era mai stata così efficace fino a oggi, non aveva concretizzato il suo potenziale. E poi il ricordo di quanto accaduto lo scorso anno ai Mondiali jr in gigante, che sicuramente si è fatto sentire nella sua testa, è stato ora cancellato definitivamente. Lysdahl è uscita ed era in testa, è vero, ma Laura oggi si è giocata al meglio tutte le sue chance, alla grande. E’ stata davvero brava, ha retto anche mentalmente. Ci voleva questa medaglia: arrivare all’ultima chance possibile, per Laura, senza podi, non deve essere stato semplice da gestire, per lei. Pirovano ha invece dimostrato ancora una volta di avere un grande talento. Sono contento anche per Della Mea. Partita indietro, si è piazzata lì al termine della prima manche e poi ha rimontato con il secondo miglior tempo di nella seconda run, chiudendo prima delle aspiranti. Insomma, giornata super per noi».