Un crocevia di speranze, un incrocio di promesse. Traffico di giovani che cercano un’identità agonistica, che lottano, che crescono, che maturano. In ghiacciaio allo Stelvio un cantiere aperto per il futuro dello sci. Ci sono i club, presenti con le diverse categorie. Nemmeno loro si risparmiano la partenza degli impianti alle 6, anche perché già che si sale sulla luna (ed è cosa impegnativa anche se lo sci lo si ama davvero) è meglio sfruttare le condizioni migliori e conseguentemente più allenanti. Ah, un grazie bisogna dirlo assolutamente al direttore di stazione Umberto Capitani, che ha deciso di aprire all’alba le funivie, permettendo che il cantiere sia pronto ed efficace a tutti gli effetti. E allo Stelvio con i club, ecco comitati e gruppi sportivi militari, ecco inoltre squadre nazionale estere. Ma a proposito di futuro, ci sono gli stage degli juniores osservati della federazione: giovani selezionati, eccellenza del pianeta giovanile non ancora in forza alla squadra nazionale. E poi il gruppo Coppa Europa maschile, con quei giovani, non più di categoria ma di carta d’identità sicuramente si, che sono pronti ad esplodere verso l’alto livello. E a guidarli c’è Alexander Prosch, Ali e la sua allegra brigata, uno dei tecnici più validi del panorama nazionale. Infine a benedire ed incensare il cantiere e l’operato di tutti, non manca il direttore sportivo della federsci Massimo Rinaldi, il numero uno sul campo. E oggi dopo aver lavorato a cantiere futuro, ci siamo presi una pausa, un momento di relax. Dove? In municipio. E già, perchè lo Stelvio è un paese e ha un sindaco che sta nella piazzetta del Trincerone. Si chiama Michele Dei Cas.
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