Romana prima di tutto. Questa è la prima cosa. Anche se poi come tutti gli sciatori è zingara dentro, viandante fra Alpi e Appennini, girovaga del mondo. Diciotto anni in squadra nazionale bruciando una concorrenza spietata e gareggiando su più circuiti fra Coppa Europa, Gran Premio Italia e FIS all’estero. Vincere giocando su più tavoli esplicita una maturità invidiabile, una capacità di gestione che hanno i grandi. Da Roma alla squadra nazionale difendendo i colori del Livata: tanta roba. Matura perché nella consapevolezza del grande obiettivo azzurro, sa che si tratta solo di un primo passo. Matura perché conosce la storia di tante sue giovani colleghe che si sono perse nel viaggio verso l’alto livello e hanno bruscamente interrotto la carriera. Matura perché sogna ma rimane umile e non si monta la testa, matura perché non assolutizza la propria vita sullo sci. L’istruzione rimane infatti un valore primario per Elena. A proposito, oltre al tedesco che parla correttamente, sta imparando anche il cinese. Matura anche nel senso scolastico del termine perché proprio in questi giorni sta ultimando la scuola superiore che frequenta a Innsbruck e si dedicherà anche agli studi universitari. Elena è un altro esempio di cittadini che hanno sdoganato l’agonismo portandolo fuori dai confini montani. Elena è una delle punte di diamante del movimento che dal Po alla Sicilia cresce in maniera esponenziale anno dopo anno in termini di risultati. Come non fare il tifo per Elena?
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