Sesto e deluso Peter Fill fa sapere dalla finish area della Jeongseon Downhill dopo la vittoria di Aksel Lund Svindal nella libera di Pyeonchang2018: «Sono andato bene per un po’ di tratti ma non per tutta la pista. Nella zona del Dragon Valley ho sbagliato l’uscita, dove ho lasciato tantissimo tempo perchè mi è sbattuto molto lo sci. Sono finito largo e ho preso un paio di metri che mi hanno costretto ad andare un po’ in salita, senza prendere la velocità che volevo. Peccato perchè mi sentivo bene, era tutto regolare. Si è tratta di una buona discesa ma non ottima….». Il due volte vincitore della Coppa del Mondo di specialità e quest’anno primo anche nella classifica della combinata alpina, si sofferma su un problema alla gamba sinistra: «Ho un po’ di male alla gamba sinistra da Garmisch. Ho dovuto lavorare tanto sotto questo punto di vista ma con la terapia sono riuscito a curarmi quasi completamente. Certo, mi ha messo un po’ di insicurezza nei giorni scorsi, ma oggi non mi ha dato parecchio fastidio. Il podio non è sorpresa per me, i primi quattro classificati sono i più forti. Davanti sono arrivati i migliori non solo di oggi ma di tutta la stagione».
Quarto invece un Dominik Paris che ha voglia di voltare pagina e guarda al superG: «E’ un po’ un peccato, ma ho dato il massimo e ho dato tutto, è andata così. Nella parte centrale, sul piano, mi sentivo lento e ho lasciato un po’ di velocità Il resto era buono, voglio vedere al video quanto ho perduto in termini di centesimi. In vista del superG bisogna continuare ad andare al limite, magari ci saranno più dossi e sarà lungo, ma la neve è facile e quindi bisognerà rischiare al massimo. La pista oggi non era troppo difficile, ma quando è così diventa ugualmente difficile perchè devi essere semrpe preciso». Christof Innerhofer, diciottesimo, fa sapere: «Quando ho visto il tempo finale non ci credevo, perchè nei giorni scorsi ero più veloce. Mi sembrava di avere fatto solamente un paio di piccolissimi errori che non facevano perdere troppo tempo. L’importante era spingere le curve che erano da spingere, tuttavia ho sentito che la velocità non era quella dei gironi precedenti e gli sci non mi spingevano fuori dalle curve. Guardando i tempi, dal mio pettorale 18 in avanti sono stato il più veloce, ma ho visto che le condizioni stavano cambiando e non c’erano più le possibilità di fare un bel risultato». Aspettiamo il superG domani… non mollate ragazzi!