A chi gli chiedeva se Adelboden fosse a rischio, Markus Waldner rispondeva sicuro che gli organizzatori ce l’avrebbero fatta. E così spunta una Chuenisbärgli in mezzo ai prati verdi: impossibile rinunciare alla Coppa del Mondo, impossibile per i soliti oltre ventimila spettatori attesi. Che impazziscono per il best crono di Marco Odermatt e per il terzo tempo di Loïc Meillard. Nel mezzo c’è Henrik Kristoffersen; ci sarebbe potuto essere anche Lucas Braathen, il più veloce di tutti nei primi due settori, ma fuori gioco per un’uscita dopo aver infilato il braccio in una porta.
Neve poca e i dossi si fanno sentire nelle gambe; i primi tre hanno saputo tenere dall’inizio alla fine e il margine tra loro è minimo: 32 centesimi per il norvegese, 49 per Meillard. Poi i distacchi salgono subito sopra il secondo con Alexis Pinturault a 1.19, Manuel Feller a 1.31, Gino Caviezel a 1.58 e Victor Muffat-Jeandet (partito con il 22, quando la pista iniziava già a scaldarsi) a 1.78.
Da Zan Kranjec il margine sale a oltre due secondi (+2.03), appena due centesimi su Aleksander Aamodt Kilde e quattro su Marco Schwarz che completano la top ten.
Gli azzurri. Ottima prestazione di Filippo Della Vite con il pettorale 26: sui tempi dei primissimi nella parte alta, poi lotta sino alla fine chiudendo nei quindici a 2.54. Gara un po’ fotocopia quella di Luca De Aliprandini, veloce in alto, un po’ conservativo nel finale: è subito dietro a 2.61. Errori per Simon Maurberger e Giovanni Borsotti: il primo si sdraia nella parte centrale, il secondo si pianta nel muro finale; per entrambi margine oltre i 4 secondi.
Centra la qualifica invece Hannes Zingerle, 25° a 3.72, appena fuori dai trenta Giovanni Franzoni, out Riccardo Tonetti e Tobias Kastlunger.
