Norvegia padrona assoluta. Aspettavamo gli scandinavi e sono arrivati. Eccoli esultare nella finish area dello Jeongseon Alpine Centre. Precisi nelle linee, scorrevoli, sempre in accellerazione, abili in volo sulla Jeongseon Downhill: Aksel Lund Svindal è il nuovo campione olimpico della discesa.
AKSEL PADRONE – Conquista una straordinaria vittoria (già d’oro a Vancouver otto anni fa in superG, argento in discesa e bronzo in gigante) Svindal: una pista fatta su misura per lui, maestro assoluto nel saper far correre lo sci e con questo successo nei Giochi di Pyeongchang 2018 si consacra davvero padrone. Tre vittorie questa stagione, spesso poi il freno tirato per mantenere il ginocchio dolorante senza stress inutili. La gara era oggi e oggi ha domato la libera coreana.
JANSRUD ARGENTO, FEUZ BRONZO – Sul podio a 12 centesimi c’è l’altro norvegese Kjetil Jansrud a completare uno stratosferico successo di squadra. Immensi davvero i vikinghi volanti. Terzo un altro pezzo da novanta: ecco a 18 centesimi lo svizzero Beat Feuz.
PARIS QUARTO, FILL SESTO, DELUDE INNERHOFER – E l’Italia: Dominik Paris termina quarto a 54 centesimi. Niente medaglie per la formazione di Max Carca e Alberto Ghidoni insomma. Una medaglia di legno non può soddisfare: da uno squadrone così forte come i discesisti ci si aspetta sempre un podio. Certo, siamo stati in gara ma non si può gioire: Jeongseon Dowhnill amara per i nostri colori. Attenzione, c’è ancora il superG domani come ultima chance. Peter Fill va forte nella parte alta, ma come nelle prove ci mette sempre qualche sbavatura di troppo e il tre volte vincitore della Coppa del Mondo di specialità termina sesto a 83 centesimi. E Christof Innerhofer? Sembrava quello più in palla nelle prove ma rimane inchiodato alla diciassettesima piazza a 1.98: delusione cocente per il vice campione olimpico di Sochi della discesa. Emanuele Buzzi ventiduesimo a 2.59. Quinto posto per il tedesco Thomas Dressen, dopo Pietro sesto come detto, c’è settimo l’austriaco Vincent Kriechmayr, ottavo il francese Brice Roger, nono l’austriaco Matthias Mayer a chiudere la top ten il tedesco Andreas Sander.