Nani, la luce in fondo al tunnel

Una stagione balorda a causa di una schiena a pezzi. L’intervento chirurgico per un’ernia, la riabilitazione, la ripresa degli allenamenti. Roberto Nani, trentadue primavere da Livigno, non è nuovo a dure battaglie. E’ stato così da giovane, quando è entrato nel giro azzurro da senior attraverso non un percorso tradizionale e poi è diventato per almeno un biennio uno dei più forti interpreti italiani delle porte larghe. Per quello Robi piace, perché ha dimostrato che non sempre i percorsi convenzionali portano all’eccellenza. E’ vero, non è salito sul podio in Coppa del Mondo, ma Roberto ci ha fatto divertire piazzandosi sovente nelle prime piazze lottando contro sua maestà Hirscher e compagnia bella. Robi la scorsa stagione era inserito nella lista degli atleti cosiddetti di ‘interesse nazionale’, grazie al podio in Coppa Europa nella standing di gigante. Nani è un guerriero: infortuni e momenti bui ma poi il ritorno alla luce. Il livignasco al momento rimane un atleta del gruppo sportivo dell’Esercito.

FUTURO – «Non è ancora il momento di fare programmi e pensare al futuro. Devo concentrami a completare la riabilitazione. Ora va meglio, nuoto e pedalo. Devo aspettate ancora la fase di carico atletico per valutare davvero la mia condizione. Certo, visto quello che ho passato, vedo finalmente la fine di questo momento difficile». Nani non lo dice apertamente, ma dentro è iniziato ad ardere il fuoco dell’agonismo. Prima la salute certo, prima ovviamente deve essere supportato da un fisico totalmente a posto. Ma la voglia di continuare il cammino per tornare a primeggiare e che è stato interrotto dopo poche gare questa stagione agonistica appena conclusa c’à. Eccome se c’è.

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