Un malore fatale per Chiara Arduino, maestra di sci originaria di Garessio, morta nelle scorse ore all’età di 25 anni. La giovane aveva una grande passione per lo sport e per la montagna, tanto da avere iniziato da piccolissima come giovane atleta nel Garessio, nel Sangiacomo e poi nel Mondolè Ski team. Successivamente era diventata maestra di sci nello sci club Ceva. Lavorava a Valtournenche, dove è stata colpita da un malore improvviso. Lo scorso inverno era maestra alla scuola di sci del Breuil.
Si era laureata lo scorso anno a Torino e recentemente aveva ripreso a sciare e ad arrampicarsi in montagna. A novembre dello scorso anno scriveva sui social: «Ringrazio i miei genitori per la forza, l’ispirazione e l’amore incondizionato che mi hanno offerto lungo tutto il mio percorso accademico. Un ringraziamento particolare e speciale va ai medici che, tre anni fa, hanno fatto sì che potessi ricevere le cure necessarie e riprendere in mano la mia vita. Grazie alla loro competenza sono qui oggi a concludere questo percorso».
«La Federazione Italiana Sport Invernali si stringe alla famiglia Arduino in questo momento triste e doloroso» scrive in una nota Via Piranesi. Si associa anche il Comitato Ligure: «Tutto il Comitato Regionale Ligure della Fisi è vicino alla famiglia di Chiara in questo momento così doloroso. Ciao Chiara».
«Fin lassù, semplicemente grazie» scrive sulla sua pagina Facebook lo sci club Ceva, postando una foto di Chiara Arduino. E poi ancora l’Associazione Valdostana Maestri di Sci: «Con profondo dolore apprendiamo la scomparsa di Chiara Arduino, stimata collaboratrice della Scuola Sci del Breuil – scrivono – Una vita spezzata troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che l’hanno conosciuta e apprezzata. Ci uniamo con affetto e commozione al dolore della famiglia, esprimendo le più sentite condoglianze».




