Un superG corso in due condizioni differenti a Sankt Anton, dove diverse atlete sono scese con una scarsa visibilità, poi è arrivata la luce che ha cambiato parte dell’esito della gara. E a sfruttare la grande occasione è stata l’americana Lauren Macuga, un nome che si sta affacciando al grande palcoscenico e che oggi ha messo a segno il colpo. Sua la vittoria della gara austriaca, con un notevole vantaggio nei confronti di Stephanie Venier che si prende la seconda posizione a 68/100.
Federica Brignone non ha fatto la gara perfetta, non era contenta al traguardo ma ha resistito a lungo sulla sedia del leader. Le atlete scese dopo di lei si sono accomodate alle sue spalle e il bis sembrava essere quasi vicino. Non è arrivato, ma per la valdostana è arrivata un’altra conferma, che fa rima con il podio numero 73 della carriera. Terza posizione a 92/100, davanti a una straordinaria Lindsey Vonn che ha dimostrato quanto sia competitiva in velocità, a cinque anni dall’addio alle gare. Scioltezza e determinazione, ancora qualche linea da sistemare e un podio ormai alla portata. Ci è andata vicina, facendo di nuovo tremare le avversarie, per poi concludere alle spalle dell’azzurra. Quinta posizione per l’elvetica Lara Gut-Behrami, che lascia per strada qualche punto nei confronti di Federica Brignone, la quale esce invece da un fine settimana estremamente positivo.

Elena Curtoni si è piazzata tredicesima, quindicesima invece Laura Pirovano, che non è riuscita a sfruttare al meglio condizioni di luce migliori durate una manciata di pettorali. E poi 35a Nadia Delago. Fuori Roberta Melesi, caduta in alto, fuori di nuovo Sofia Goggia, che ha sbagliato nella parte conclusiva. Fuori anche Vicky Bernardi, Nicol Delago e Sara Thaler.
Intanto Federica Brignone balza al comando della classifica generale di Coppa del Mondo con 479 punti, 23 in più della croata Zrinka Ljutic e 32 rispetto a Sara Hector, entrambe assenti. Gut-Behrami è quinta a 105 punti dalla valdostana. «Sono contenta del risultato, anche se non sono stata perfetta e sapevo di essere battibile – racconta Brignone – Oggi è stata una gara un po’ condizionata. Macuga ha fatto una gara pressoché perfetta mentre tutte le altre hanno fatto errori; per noi è stato un po’ più difficile, perché per le prime a partire si vedeva davvero poco. Sotto gli sci non c’erano belle sensazioni, era difficile gestire le vibrazioni. A metà del tracciato sono andata un po’ lunga ma mi son detta che avrei dovuto fare la differenza nella parte finale e sono andata forte. Peccato che la visibilità è migliorata solo dopo».