Luca Taranzano: «Qui grazie al progetto Nidec»

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Luca Taranzano è nato il 2 gennaio 1998 a Conegliano (TV), vive a Tarvisio (UD) anche se la residenza è a Caneva (PD). È entrato a far parte della squadra nazionale come ‘scelta tecnica’ e arriva dallo Ski Dreams Nidec. Ha vinto il gigante GPI Giovani di Chiesa Valmalenco.

Una stagione nel segno della continuità premiata con la squadra nazionale, tutto programmato?
«Sono partito forte e sono sempre stato regolare, mi sono giocato all’ultima gara la classifica di gigante del Gran Premio Italia Giovani e quindi sapevo di essere fra i papabili per entrare in azzurro. Ma di scontato non c’era nulla, è stata una grande sorpresa».

Cosa c’è dietro a questo successo?
«Dopo le due medaglie conquistate ai Campionati Italiani Aspiranti mi sono dedicato completamente allo sci. Abbiamo dato vita a un progetto innovativo e performante, lo Ski Dreams Nidec con due tecnici di valore come Gianluca Zanitzer e Francesco Princi».

Innovativo e performante, ovvero?
«Un piccolo team con la possibilità di allenarci dove e quando vogliamo. Idee chiare, motivazione alta, libertà di organizzarci e professionalità. E poi la consapevolezza che per emergere è necessario curare ogni dettaglio. In squadra con me c’erano Nardo, Nardi, De Zan, Mencaccini, Riccucci e da quest’anno si è aggiunto Rossoni al primo anno Aspiranti».
Atleticamente con chi lavori?
«Mi ha seguito Maurizio Dunnhofer e con Marco Maffei, il preparatore della squadra, c’è un rapporto costante».

Come stai vivendo la prima stagione in azzurro?
«È un primo traguardo raggiunto, quindi l’entusiasmo è alle stelle. L’ambiente mi ha accolto molto bene, con il tecnico Simone Stiletto c’è una bella intesa. Stiamo lavorando e curando alcune lacune tecniche, a esempio un’errata rotazione dell’anca».

Che annata ti aspetterà?
«Voglio provare a fare i primi punti in Coppa Europa e riuscire a qualificarmi per i Campionati Mondiali Juniores di Davos».

Ti mancherà il rapporto di fiducia con Zanitzer?
«A casa rimane comunque il mio punto fermo. È quello che mi ha accompagnato in squadra nazionale, sarà quello che mi starà sempre vicino quando non sarò impegnato con il team di Stiletto».

Articolo tratto da Race ski magazine 146 di novembre 2017. Se vuoi acquistare la copia o abbonarti visita il nostro sito.

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