Lo spettacolo della Night Race, i segreti di Kristoffersen e lo…sfogo

PLANAI. Non posso proprio non ammettere un po’ di invidia per le gare austriache, sono state stupende, uno spot incredibile per lo sci. Essere in pista in queste gare dona delle emozioni fantastiche, soprattutto a Schladming: di sera, con cinquantamila tifosi festanti, per un tecnico dello sci è una goduria assoluta quasi a prescindere dal risultato della competizione. Inoltre se le condizioni atmosferiche e della neve sono ottimali come quest’anno, se gli atleti sciorinano prestazioni di così alto livello tecnico, lo spettacolo è garantito. Che invidia per gli atleti e per gli allenatori austriaci che sono nati in un Paese dove lo sci è così ben considerato, da noi, purtroppo, c’è solo calcio e lo afferma un appassionato anche di questo sport.

LA GESTIONE DELLE ROTAZIONI. La gestione delle rotazioni credo sia il vero segreto di un bravo slalomista, sicuramente il segreto di Henrik Kristoffersen. Con le velocità angolari che si sono raggiunte oggi, è evidente come sia fondamentale non subire le fortissime inerzie rotazionali che si generano in curva. Banalizzando non bisogna mai fare sbandare gli sci, l’atleta deve lasciare solo il segno delle lamine sulla neve, pertanto le code devono passare esattamente dove passano le punte. Per ottenere ciò è necessario effettuare sull’asse longitudinale del corpo delle contro-rotazioni, un po’ come il controsterzo del pilota che quando percepisce lo sbandamento delle ruote dell’auto gira il volante dalla parte opposta rispetto alla direzione di curva. Nulla di nuovo certamente, tra l’altro io personalmente ho già lavorato molto con Giorgio Rocca e con tutti gli slalomisti proprio su questo particolare tecnico. Con il continuo aumentare delle velocita di percorrenza delle curve, però, l’innesco di queste contro rotazioni va sempre più anticipato. Ormai i bravi slalomisti non indirizzano più gli attrezzi all’inizio della curva con un’azione sterzante, né sul ripido, né sul ghiaccio, né sui tracciati angolati. In questa pulizia di conduzione quest’anno è un maestro Manfred Moelgg e anche Tommaso Sala (che è il nostro giovane che meglio ha interpretato il gesto), un po’ meno Stefano Gross, che è vero che riesce a fare una curva perfettamente condotta, ma sovente con un raggio troppo corto che porta le punte degli sci a risalire troppo il pendio. Bravi ma non basta, perché Kristoffersen ha esasperato ancora di più l’atteggiamento di contro-rotazione che, quando liberato del vincolo sci-neve, genera come risposta elastica l’indirizzamento nella curva successiva. Proprio come un rallysta, a forte velocità e in una serie continua di curve, ha sempre il volante in controsterzo, così anche Kristoffersen tende a girare i piedi nella direzione opposta durante l’arco di curva, talmente tanto che ciò genera l’entrata degli sci nella curva successiva, consentendogli di riiniziare immediatamente a contro ruotare nella nuova direzione e via di seguito. Così facendo ha un ritmo decisamente superiore, maggiore anticipo motorio e utilizza la muscolatura eccentrica con tutti gli indubbi vantaggi che ciò comporta. Gesto per nulla facile e per di più totalmente contro istintivo, difficilissimo da far proprio, ma che il norvegese ha sempre effettuato, fin da giovane, acquisendone negli anni una sempre maggior padronanza, fino a renderlo completamente automatico ed efficace anche nei tracciati ad alto coefficiente tecnico. Capisco che sia complicato per un neofita percepire e osservare tale finezza tecnica, ma i distacchi abissali inflitti agli avversari, considerato l’altissimo livello prestazionale di tutti i partecipanti alla World Cup, sono lì a dimostrare che Kristoffersen scia in maniera diversa dagli altri.

SFOGO. Sono ancora molti gli atleti e i tecnici delle nostre squadre che mi chiedono un confronto su questi ed altri temi. Percepisco però quasi un timore a farlo alla luce del sole, quasi sia io un reietto da evitare accuratamente, con cui non farsi vedere in compagnia, quasi ci fosse paura di qualcosa o di qualcuno. Mi spiace, oltretutto non credo di aver fatto del male a nessuno e che nessun atleta o tecnico debba provare vergogna a farsi vedere con me piuttosto che farlo di nascosto da chicchessia. Tendo a dire le cose direttamente, questo sì, a combattere per le mie idee e a essere indipendente, ma sono certo di non essere mai stato né maleducato né offensivo con alcuno. Scusate se ho approfittato di questo spazio per un mio piccolo sfogo.

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