Un gigante vincente e semplice, che non ha avuto problemi a lottare contro quel vento che lentamente si alzava sulla Stelvio di Bormio. Un gigante che parla poco e che dice: «La nevicata? Non mi ha preoccupato affatto, siamo in inverno, mi piace la neve e quando nevica sono contento». Lo ha detto con spontaneità ai microfoni di Rai Sport, lo ha ripetuto dopo la conferenza stampa, al media center di Bormio. Dominik Paris è lì in cima e si gode la nona vittoria in Coppa del Mondo, sulla pista che lo ha visto trionfare per la prima volta cinque anni fa. Una Stelvio non dura e ghiacciata come in passato, ma sempre spettacolare e ricca di passaggi particolari. L’Italia aspettava il podio. Che oggi è arrivato e con il massimo bottino: una vittoria che cancella lo zero dal settore maschile. Un fattore che iniziava a pesare, quando ai Giochi Olimpici mancano meno di 50 giorni.
Paris ha battuto una concorrenza feroce, quella dei norvegesi Svindal e Jansrud, sempre pericolosi in ogni situazione e su ogni pista. «Mi sentivo veloce a tratti – dice -, quando ero sulla linea ideale andava bene, ma in alcuni passaggi ho fatto una linea alta e trovato neve riportata. Mi aspettavo di essere battuto da Svindal, ma anche da Fill e Innerhofer, che in gara ha sempre una marcia in più». Qualche piccolo cambio di assetto, la possibilità di lavorare in tranquillità prima di Natale, proprio sulla pista di Bormio che ha ospitato gli azzurri (e altre nazionali) per due giorni di allenamento. E il gioco è fatto, per modo di dire, perché per battere i norvegesi e l’altissima concorrenza bisogna avere anche piedi e velocità. A suon di rock, il suo genere musicale preferito. È partito agguerrito, con quella voglia di tornare in alto e si è preso una grande vittoria. «Distacco basso? Quanto serve per stare davanti ai norvegesi, sempre insidiosi».
La vittoria di Dominik Paris arriva in un momento fondamentale della stagione. A fine anno e poco prima di quel mese di gennaio, che inizierà con Wengen e culminerà con Kitz. «Vorrei tenere questa condizione per i prossimi due mesi, ma vedremo – aggiunge -. Ora arriva Wengen, dove non c’è tanto amore, meglio decisamente Kitz». Su quella Streif che lo ha visto trionfare tre volte, due in discesa e una in superG. E sulla quale vuole continuare a dettar legge. Ma prima ci sarà Wengen, anzi, la combinata alpina di Bormio. «Festeggerò tutto a capodanno, domani devo fare lo slalom, disciplina in cui mi sono allenato poco», dice ridendo. Paris si gode la vittoria, l’Italia festeggia. Domani è un altro giorno e si torna al cancelletto d partenza per tornare a occupare un posto sul podio. Sarà la volta di Fill e Innerhofer che in questi giorni si sono allenati parecchio anche in slalom?