Quello che ti colpisce di più non è l’iniziativa, seppur davvero lodevole, «Quando la Neve fa Scuola». Quando raggiungi via Piranesi a Milano, il quartier generale della Federazione Italiana Sport Invernali, infatti respiri un’aria diversa, un’ atmosfera differente. La polizia e i carabinieri in massa, i commissari in borghese schierati. Radioline che gracchiano e scorte ministeriali. Quello che ti colpisce di più, ed è la prima volta per quel che riguarda i palazzi degli sport invernali, è vedere la politica nazionale presente a condividere un intero sistema, il nostro, quello della neve, non solo un progetto legato al mondo dell’istruzione. La politica nazionale, sportiva e non, che chiede e ascolta. Non ordina, non mette il cappello e basta. Roma per una volta non è la capitale della politica sportiva. Infatti è Milano il centro, l’ombelico del mondo, il crocevia del futuro. A battezzare «Quando la Neve fa Scuola» il presidente del CONI Giovanni Malagò e addirittura due Ministri. C’è il referente del dicastero della pubblica istruzione Valeria Fedeli e quello dello sport, Luca Lotti. Flavio Roda, il presidente FISI, seppur schivo come sempre, sembra uno di casa con i romani. E più che fare gli onori di casa, incassa complimenti che quasi imbarazzano.
LE DICHIARAZIONI – «Siete un piccolo CONI voi degli sport invernali, grazie a sedici discipline e grazie ad una struttura efficace ed efficiente», afferma Malagò. «La montagna è una grande scuola di vita e di sport, la faremo conoscere e praticare a quanti più ragazzi possiamo. Perché ognuno di loro che sarà conquistato dallo sci, dalle arrampicate, dal trekking, dalle vacanze in alta quota, sarà per noi una bella vittoria. Per loro, sarà un patrimonio di salute e passione che durerà tutta la vita», sostiene Lotti. «Lo sci e gli sport invernali sono un’eccellenza del panorama sportivo italiano. E questo progetto fra Ministeri, CONI e FISI, volto a veicolare non solo gli sport invernali ma la cultura della montagna è diventato prioritario», fa sapere Fedeli. Il Ministro stupisce tutti e riceve applausi a scena aperta fra i tanti presenti della base FISI: «Voglio dirlo, è la scuola ad aver bisogno dello sport, non viceversa».
SPERANZA… – Certo, la speranza che questo preciso indirizzo di linea ministeriale venga trasmesso ai dirigenti scolastici, al territorio insomma. La speranza è che queste parole non siano solo una bella predica, ma vengano implementate nelle strutture scolastiche nazionali, dal momento che il problema non è solo riguardante lo sci ma tutte le discipline sportive. Vedremo.
ZERO SUDDITANZA CON ROMA – Il merito di Flavio Roda, bisogna dirlo, è aver aperto un dialogo fra pari, un confronto aperto e non una sudditanza. «La strada è lunga ancora, ardua, ma gli obiettivi della FISI sono a mio giudizio alla portata. Certo, serve un gran lavoro in tutti i settori, da questa iniziativa legata all’istruzione, ad arrivare alla rassegna olimpica coreana dove vogliamo conquistare un bottino importante», chiosa Roda.
IL PROGETTO – L’obiettivo, per la stagione 2017/2018, è quello di portare in montagna circa 10.000 ragazzi, provenienti da tutte le regioni italiane, mediante un semplicissimo concorso fotografico da svolgere in classe. Sarà infatti sufficiente inviare una foto collettiva, sui temi cari alla Federazione (la montagna, lo sport, la preparazione fisica, la prevenzione, l’alimentazione, le Olimpiadi) per potersi aggiudicare una giornata in montagna, grazie al coordinamento della struttura territoriale della FISI (18 Comitati regionali, 72 comitati/delegazioni provinciali e oltre 1.200 sci club operanti in tutta Italia). Ma il progetto non termina qui. La FISI intende portare nelle classi la cultura della montagna e lo farà grazie ad una serie di incontri, tramite i quali gli esperti si recheranno presso le scuole per incontrare allievi, genitori, insegnanti, dirigenti. Sarà un roadshow che precederà le uscite in montagna, in modo che i ragazzi possano affrontare con una base cognitiva le esperienze che andranno a fare in un ambito ad alta sostenibilità ambientale e con un ecosistema da rispettare. Agli insegnanti di educazione fisica, sarà rivolta una terza parte del progetto, denominata “Ski-Stage”. Gli insegnanti saranno condotti in montagna dai tecnici della Scuola Tecnici Federali, che – sempre con il supporto di impiantisti, scuole di sci, aziende del settore, e grazie alle basi logistiche dei Gruppi sportivi militari – potranno implementare la loro conoscenza degli sport invernali e praticarli fino ad acquisire il titolo di “Animatore degli Sport Invernali”.