Alle 8 del mattino è giù in acqua. Ma non come qualche suo compagno che ricarica le batterie al mare dopo la trasferta sudamericana prima di ributtarsi a capo fitto nell’inverno, ma invece ecco Mattia Casse nella piscina della Physioclinic, il centro di riabilitazione di Milano dove visitano Herbert Schoenuber e Andrea Panzeri, rispettivamente presidente e vice presidente della commissione medica della Federazione Italiana Sport Invernali. Recupero del passo, esercizi punta tallone, lavori di mobilità sulla caviglia, attivazione muscolare di piede e polpaccio. Mattia concentrato, si applica, lavora sodo.
«Vedremo come prosegue il lavoro di settimana in settimana, intanto Mattia dovrà tenere ancora il tutore per il piede. Quando sarà a posto? Un mese tutto di riabilitazione è necessaria», fa sapere Panzeri. Mattia lotta contro il tempo: ha una voglia matta di tornare ad allenarsi, a sciare, a mettersi in mostra ad alto livello e riuscire finalmente a lasciare il segno con continuità.
Il discesista azzurro è stato operato al piede destro per una frattura di un osso del mallelolo dal professor Niek Van Dijk all’ospedale Santa Maria di Porto in Portogallo dopo ferragosto, un problema che si porta dietro dai Mondiali di St.Moritz dello scorso febbraio. «Sono ancora fermo, ma non ho perso l’entusiasmo e la voglia di recuperare il più in fretta possibile. L’obiettivo è volare il 9 novembre con la formazione azzurra alla volta del Nord America per preparare le prime gare di Coppa del Mondo. Farò e faremo il possibile», ci dice Mattia.