Levi, Kristoffersen brucia Noel. Podio Yule, arretra Moelgg 10°, Vinatzer 12°

Dal quarto posto risale e vince: il norvegese Henrik Kristoffersen sbanca lo slalom di Levi e tiene a bada il francesino del ’99 Clement Noel che aveva chiuso in testa il primo round dando dimostrazione di sicurezza e solidità impressionanti. Per 9 centesimi lo scandinavo brucia il transalpino, che commette nella seconda frazione errori di linea considerevoli. Due atteggiamenti completamente diversi da parte del francese allenato dal nostro Simone Del Dio.

Il vincitore Henrik Kristoffersen

Deraglia l’inglese Dave Ryding, secondo nella prima sessione. Risale al terzo posto invece un ottimo Daniel Yule (a 18 centesimi dalla testa della classifica), lo svizzero allenato da Matteo Joris e da uno staff a trazione italiana. Quarto posto ancora per la Svizzera con Ramon Zenhaeusern. Poi c’è la Svezia con Andre Myhrer e al sesto posto ecco Kristoffer Jakobsen al cancelletto di partenza con il 51.

GUARDA LA CLASSIFICA DELLO SLALOM DI LEVI 

Daniel Yule a tutta

MOELGG ARRETRA, AVANZA VINATZER – Arretra Manfred Moelgg: l’eterno ladino di Mareo, trentasette primavere, dal sesto posto perde quattro posizioni e chiude decimo. Brilla la stella di Alex Vinatzer. Il campione del mondo junior è sempre più in rampa di lancio per rappresentare il futuro italiano delle porte strette: il gardenese è un ’99, davvero giovane, e dalla tredicesima piazza risale di una posizione: dodicesimo. Una iena sui piani, qualche problema tecnico invece sulle sezioni più ripide. Per l’altro ladino è il miglior risultato in Coppa del Mondo: missione compiuta.

Alex Vinatzer sulla Levi Black

GLI ALTRI AZZURRI – Nella prima manche non si erano qualificati Giuliano Razzoli, Riccardo Tonetti, Tommaso Sala, Fabian Bacher e nemmeno Federico Liberatore e Stefano Gross che sono deragliati. Da dietro forse ci aspettavamo qualcosa di più, ma per la formazione di Roberto Lorenzi e Jacques Theolier segnali positivi si sono visti. Peccato per quel Maurberge che al primo intertempo era in vantaggio…E soprattutto un Moelgg sempre presente e un Vinatzer sfavillante. 

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