Otto uomini in C, pressoché tutti nuovi, dieci donne, molte delle quali confermate. E poi una lunga lista di Osservati: 22 uomini e altrettante donne. L’elenco di atleti sul quale punta la Fisi è davvero ampio e di fatto unisce tutte le eccellenze dello sci giovanile italiano attuale. Da Nord a Sud, il nuovo progetto della Federazione – annunciato qualche settimana fa in conferenza stampa a Milano – è senza dubbio ambizioso, articolato e complesso. Tanti giovani, giovanissimi, con qualche nome (solo uomini) asteriscato due volte che si traduce in: ‘Siete alla fine del vostro percorso Giovani, ma vi diamo questa possibilità’. E infatti, quegli atleti, sono gli unici che per partecipare ai raduni dovranno pagare.
Tutti gli altri, e sono tanti, saranno invece a spese federali, grazie all’importante contributo che metterà sul piatto Techdown Pharma Italia, azienda farmaceutica, leader mondiale del settore. Non verranno quindi toccati i budget delle altre formazioni, il progetto vivrà in modo autonomo, proprio come successe anni addietro con iniziative analoghe.
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Massimo Carca coordina tutto ed è anche il responsabile della squadra C maschile, Angelo Weiss è il referente della C femminile, ma ci sarà anche il coinvolgimento di Massimiliano Blardone. Tre nomi che non hanno bisogno di presentazioni e che insieme fanno anni e anni di grande esperienza in Coppa del Mondo. È quello che serve ai giovani che hanno bisogno di continui stimoli e di avere obiettivi ambiziosi davanti ai loro occhi. Servirà però anche costruire team affiatata, in un certo qual modo coccolando il nostro futuro, perché alcuni ragazzi sono davvero giovani e rischiano di essere catapultati in un mondo talmente grande da perdere subito l’orientamento.
Il programma degli allenamenti fa sorridere. In senso positivo. Perché specie per gli Osservati non si parla di qualche uscita, ma di una vera e propria programmazione. Annunciate 35 giornate nel complesso, 20 dedicate alle discipline tecniche e 15 a quelle veloci, a cui si aggiungono 7 giornate di preparazione atletica. «Con l’obiettivo di monitorare e sostenere con sempre maggiore efficacia le eccellenze territoriali» si legge nella nota federale. E cosa dire delle squadre C che avranno la possibilità di imitare i big e volare per tre settimane in Sudamerica? Bellissima iniziativa, oltre che per portare a casa un certo tipo di lavoro, anche per vivere una nuova esperienza. E poi altri quattro periodi estivi, due grandi dedicati alla preparazione atletica.
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Il presidente Flavio Roda da mesi aveva annunciato l’intenzione di costruire un grande progetto. Le basi gettate e quanto ufficializzato ieri lo confermano: tecnici di qualità, eccellenze italiane coinvolte in gruppi di lavoro (e confronto) allargati, programmazione completa e budget per sostenere i costi.
Questa struttura andrà però portata avanti negli anni, possibilmente senza grandi stravolgimenti, perché questi giovani rappresentano il nostro futuro. Tutto è infatti nato in chiave Giochi Olimpici 2026 (Cortina 2021 e Pechino 2023 sono troppo vicini). E allora, facendo un in bocca al lupo agli azzurrini, non ci resta che continuare a sognare fino al 24 giugno, quando si deciderà se Milano-Cortina vincerà sulla Svezia. La speranza è quella di ritrovare alcuni di questi 62 giovani, che ora seguiamo nelle Fis e ai Campionati Italiani, al cancelletto di partenza della gara più importante della carriera.