Abbiamo raggiunto telefonicamente Omar Longhi a Val Thorens appena dopo il successo nel gigante di Coppa Europa: "Fanno bene a chiamarmi guerriero, dopo tutto quello che ho passato e dopo aver stretto sempre i denti sono riuscito a vincere. Certo, adesso arriva il bello, perchè la Coppa del Mondo è il mio obiettivo stagionale". Il finanziere della Val di Sole ne ha passate davvero di tutti i colori. "Tra schiena e ginocchio ho faticato parecchio. Qualche anno fa avevo ottenuto due qualifiche in Coppa del Mondo, poi prima di Adelboden mi sono bloccato nuovamente. Come l’anno scorso a Sestriere, sono caduto e ho preso una bella botta, e quando mi sono ripreso per gli assoluti una mano ko in una Fis a Folgaria. Quando stavo per aver conferme in squadra nazionale e in Coppa del Mondo arrivava sempre la classica tegola e dovevo cominciare dall’inizio. Si sa poi, appena sei al limite esci dalla squadra, ma io a dire la verità mi sono sempre trovato bene con il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle che ringrazio vivamente". Omar è soddisfatto, "Dopo gli allenamenti con la squadra a Bormio non mi sentivo al top, e poi anche a Levi ho fatto fatica. Qui mi sono espresso al meglio, e dopo il secondo postro nella prima manche ho recuperato fino a salire sul gradino più alto del podio. C’è qualcuno che non credeva più in me? Non lo so e non lo voglio sapere, dico solo che in me ha sempre creduto la Finanza". E aggiungiamo noi mamma Nadia e papà Lino, che sono pronti a tornare in Coppa del Mondo a sostenerlo con il fratello Luca e gli amici del Passo Tonale e di Vermiglio. Quando? "Non so ancora, d’altronde a San Vigilio ci sono due giganti di Coppa Europa dopo l’annullamento di Lenzerheide".

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