Sulla Rock di Yanquing Beat Feuz le suona a tutti. Ma a dire la verità non è una schitarrata la discesa hard quella dell’elvetico dalla stazza tondeggiante, ma una dolce sinfonia. E si, perchè sul pendio cinese è necessario essere morbidi e leggiadri. Certo, la pista è tecnica, con curve e mezze curve, ma non essendoci passaggi così insidiosi e una neve non ghiacciata, è necessario non mordere la neve ma far correre lo sci sempre in accelerazione. Ed ecco allora il migliore in queste condizioni: va forte dappertutto Feuz sia chiaro, ma a far correre lo sci è davvero imbattibile. E allora eccolo primeggiare, anche se ha tremato lo svizzero.
NONNO DA FAVOLA – A un decimo ecco la favola del sempiterno Johan Clarey: il nonno francese, quarantuno primavere, si piazza ad uno solo decimo dalla testa della classifica. Un argento che è una storia sensazionale: tre podi a Kitz in carriera, il quarto è olimpico in Cina. Pazzesco. E questo podio dimostra che il transalpino è sicuramente un atleta in grado di lasciare il segno su qualsiasi pendio. Se vai forte sulla Streif e sulla Rock, vuol dire che sei completo, che hai la patente di campione della velocità.
A 16 centesimi ecco uno che di medaglie olimpiche se ne intende: già oro a Sochi 2014, ecco un bronzo per l’austriaco Matthias Mayer. Ottima prestazione per il canadese James Craword che perde il podio per sette centesimi. Il giovanotto nordamericano è davvero regolare questa stagione: cresce gara dopo gara ed ha un grande margine. Quinto a 51 centesimi da Feuz troviamo Aleksander Aamodt Kolde. Il norvegese era il favorito numero uno per l’oro, ma invece oggi ha dato l’impressione di essere battibilre in ogni passaggio.
PARIS SESTO, INNER SUBITO FUORI, MARSAGLIA 15°– Dominik Paris è sesto. Fino a praticamente metà gara, il fuoriclasse della Val d’Ultimo era davanti. Poi sbaglia un passaggio nella parte centrale e perde il ritmo. Fa fatica a trovare il bandolo della matassa su questo pendio Domme. Attenzione, parliamo di un sesto posto olimpico, ma l’altoatesino ci ha abituato a vittorie a ripetizione. C’è sconforto nel parterre. E’ vero, Dominik non era tra i favori e in prova non ha mai brillato particolarmente, ma ci aspettavamo il colpaccio. Applausi comunque al miglior interprete della velocità italiano di tutti i tempi. Deraglia dopo poche porte Christof Innerhofer. Alla terza si fa sorprendere da uno scalino e si fa sparare via. Il sogno a cinquee cerchi di Inner finisce praticamente subito. Appena esce, si accascia mani sul casco in segno di tristezza e resa. Matteo Marsaglia usa troppo lo spigolo nei toboga cinese.Ttermina quindicesimo a 1.37. Un errore prima di un salto lo ha fatto indietreggiare di diverse posizioni. Ma dopo quel rischio, il fatto che lo raccontava al traguardo è già un successo. In top tren troviamo al settimo posto lo svizzero Marco Odermatt. Quindi a seguire gli austriaci Vincent Kriechmayr e Max Franz ed inoltre lo sloveno Bostian Klljne. Domani superG.