La rinascita di Federico Gariboldi

Pubblicato il:

La vita ti può cambiare anche se non vinci una medaglia, anche se non sei in cima a una classifica. E ti può cambiare in meglio. A Federico Gariboldi, ventiquattro anni milanese, la vita è stata stravolta quando è nato per la seconda volta. Il 2 maggio del 2016 un incidente in motorino nel centro di Milano lo ha inchiodato in un letto di ospedale, in coma, rischiando di non svegliarsi più. Invece Federico, quasi miracolosamente, si è ripreso ed è rinato. È stato costretto a lasciare l’attività agonistica, dopo una medaglia di bronzo in gigante ai campionati italiani Giovani di Pila e dopo aver provato a lottare in Coppa Europa. A conti fatti, nonostante abbia dovuto bruscamente interrompere il sogno di fare lo sciatore, è riuscito ad apprezzare altro, o come dice proprio lui, tutto. «Ho rischiato non tanto la vita, anche se sono stato in pericolo, ma il fatto di avere lesioni celebrali e fisiche che mi avrebbero compromesso la normalità. Ora che sto bene mi sembra di essere rinato un’altra volta – ha detto Federico -, quando sono uscito dall’ospedale avevo talmente voglia di vivere che mi fermavo davanti a un tramonto o a un’alba, perché ho capito che ogni cosa è un dono. Ho rischiato di perdere il sorriso dei miei familiari, della mia ragazza Marta, invece sono ancora qua». Gariba, come lo chiamano nel mondo dello sci, ha difeso i colori del Comitato regionale ASIVA ed è cresciuto allo sci club Courmayeur. E da quella società è ripartito. «Sono diventato maestro di sci e da quest’anno mi prendo cura della categoria Baby, mi sono trovato di colpo dall’altra parte, prima gareggiavo e ora cerco di trasmettere ai più piccoli l’entusiasmo e i valori dell’impegno sportivo». Ma non è solo sci la nuova vita di Federico Gariboldi perché ha deciso di frequentare l’Università di grafica e design a Milano presso la NABA, la Nuova Scuola di Belle Arti. E lo sta facendo con il massimo dei voti. «Mi affascina il campo della grafica, del design, della direzione artistica e sto dando anima e corpo a questo progetto, che spero diventi la mia professione il più in fretta possibile». Un’altra gara, un’altra sfida per Gariba, che è riuscito a vincere quella più dura, con la grinta e il carattere di sempre.

Articolo tratto da Race ski magazine 149, uscito in edicola nel mese di marzo 2017. Se vuoi acquistare una copia arretrata, visita questo link ACQUISTA COPIA

Ultime notizie

Nona renna per Mikaela Shiffrin a Levi, Lara Colturi è seconda!

Mikaela Shiffrin ha vinto per la nona volta lo slalom femminile di Levi, in...

Shiffrin imprendibile in prima manche a Levi, Lara Colturi seconda

Mikaela Shiffrin si conferma di un altro pianeta sulla "Levi Black". Già otto volte...

Noël rinnova con Dynastar-Lange: avanti fino al 2028

Lo slalomista francese Clement Noël ha deciso di prolungare la collaborazione con Dynastar, Lange...

Infortuni per Hensien ed Elisabeth Bocock

Squadra americana sempre più forte e compatta, almeno al femminile, dopo i grandi risultati...

Altro dal mondo neve

Maurberger vince a Diavolezza: «Cercavo il ritmo gara e l’ho trovato. Fiducia per quest’anno»

Un secondo posto ieri, una vittoria oggi. Sono solo Fis, per dirla alla Simon...

Maurberger secondo nello slalom Fis di Diavolezza

L'inverno è dietro l'angolo e anche la stagione delle Fis europee è iniziata. Gare...

Ski Austria festeggia i 120 anni di vita a… Monaco di Baviera

I 120 anni di vita di Ski Austria festeggiati a… Monaco di Baviera, perché...