“Che fantastica storia è la vita”, cantava Antonello Venditti. E quante carriere diverse racconta lo sport. Alice Robinson (2001) e Julia Scheib (1998) separate alla nascita da tre anni, si sono spartite i primi quattro slalom giganti della stagione 2025/2026 di Coppa del Mondo femminile, due a testa.
La neozelandese ha dominato a Copper Mountain e gara 1 a Mont Tremblant, l’austriaca, che fino allo scorso ottobre vantava un podio in Coppa del Mondo, si è imposta a Sölden e in gara2 in Canada. Nella classifica attuale di specialità Robinson vanta solo 12 punti di vantaggio su Scheib, con sei gare ancora da disputare. Tutto, naturalmente, senza Vlhova, Gut-Behrami (a parte sul Rettenbach), Bassino e Brignone, tra le altre. Ma tutto, comunque, meritato per due atlete forti, coriacee, attualmente al top, seppur dalla carriera assai diversa.
Alice è già oggi la sciatrice più vincente della sua Nazione, del continente Oceania e anche di tutto ciò che non sia Europa-Nord America. La prima neozelandese campionessa del mondo giovanile. Mica male. Ma il percorso per arrivare a questi livelli è stato lungo e tortuoso, pur con una carriera comunque da predestinata. Robinson nasce in Australia, a Sydney, ma vive subito a Queenstown, patria storica dello sci neozelandese. I suoi genitori sono appassionati di questo sport e la mettono presto sulla neve. Cresce sulle piste di Coronet Peak, dove tante squadre si allenano nei mesi di luglio e agosto (o campionesse come Shiffrin, in passato) e dove si gareggia nel circuito dell’Australian-New Zealand Cup fin dal 1997.
Brucia le tappe, volando già a 15 anni negli Stati Uniti per allenarsi, in California, e presentandosi ai Giochi di PyeongChang a soli 16 primavere, trovando anche come allenatore della Nuova Zelanda un certo Nils Coberger, fratello di Annelise, argento olimpico in slalom nel 1992 (1 vittoria e 7 podi in Coppa del Mondo). Tutto semplice. Apparentemente. Sempre nel 2018 fa l’esordio nel circuito maggiore, alla decima gara è già sul podio, all’undicesima vince, a Sölden, il 26 ottobre. Non ha ancora 18 anni. Si cimenta anche in superG e combinata alpina. Trionfa altre due volte prima di compiere 20 anni, tra Kranjska Gora e Lenzerheide, sempre in gigante. Sembra inarrestabile.

Nel frattempo si trasferisce in Italia, in Val di Fassa (dove vince il titolo iridato jr. in gigante nel 2019, con Rast argento e Scheib quinta), per allenarsi nell’International Ski Racing Academy di Chris Knight e Jeff Fergus, partner dell’US Performance Academy, una struttura dove si continua a studiare e a fare attività agonistica di alto livello. Alloggia a Soraga. Il 12 dicembre 2021 finisce quarta in superG a St. Moritz. Sembra poter sognare, nel futuro, anche la Coppa del Mondo generale. Poi, improvvisamente, tutto si inceppa. Sbaglia tanto, esce spesso, anche se è giovanissima, 20 anni appena compiuti. Per tornare in top 10 in gigante impiega un anno. Perde punti e pettorali, nella primavera 2022 cambia materiali, passando da Völkl a Salomon. Si separa da Chris Knight, sembra persa per l’alto livello, ma non è possibile con il talento che ha e una vita ancora davanti.
E infatti testardamente rinasce: a marzo 2023 due settimi posti tra Åre e Soldeu riaccendono la fiammella. Il 25 novembre successivo, a Killington, torna sul podio, sempre in gigante, battuta solo da Lara Gut-Behrami, dopo quasi tre anni. E parte una nuova carriera. Nel 2024-2025 disputa 10 giganti tra Coppa e Mondiali. Finisce sul podio 8 volte, vincendo a Kronplatz, con l’argento iridato di Saalbach dietro Brignone, che alle Finali di Sun Valley, complice l’errore della neozelandese, la sorpassa in classifica prendendosi anche la coppa di specialità. Ma Alice, che è stata a lungo pettorale rosso, ormai è lanciata, ha finalmente trovato continuità e maturità. Nessun traguardo le è precluso, nella stagione dei Giochi di Milano-Cortina 2026.

Anche Julia Scheib sembra nata per sciare. Ha una curva molto veloce, da sempre. Deve solo gestirla al meglio e non sempre in passato ci è riuscita. Adesso sì. Quando era giovane usciva spesso. Anche in allenamento. Voleva solo sciare e sciare veloce, e non aveva come obiettivo quello di arrivare al traguardo anche dopo otto DNF consecutivi. Poi con il tempo ha imparato ad accettare le difficoltà, scalare una marcia prima di inserirne un’altra, se non due: «Negli ultimi anni per me è stato importante essere davvero forte, ma anche finire le manche senza commettere errori. È importante avere questo obiettivo nell’allenamento perché se non lo hai nell’allenamento, non puoi aspettarti di averlo in gara», ha detto in una intervista a Ski Racing.
Scheib nasce a Frauental an der Laßnitz, a un’ora e mezza di macchina da Semmering. Quando gareggia lì, si sente a casa, anche se la sua oggi è a Graz. Sebbene la città sia circondata da colline, è più nota per i suoi splendidi fiori e vigneti che non per aver dato i natali a sciatori di livello mondiale. Fortunatamente per la giovane Julia, la piccola area sciistica Kluglifte Hebalm, con una sola pista, si trova nelle vicine colline ricoperte di boschi. I suoi genitori, Sylvia e Heribert, l’hanno avvicinata allo sci alpino quando aveva 2 anni e mezzo ed erano anche membri dello sci club della città natale. All’età di quattro anni partecipa alla sua prima gara di sci, subito vinta: «Penso di essermi innamorata dello sci fin dal primo momento, passo dopo passo, dalle gare per bambini a quelle per ragazzi. Ho sempre amato sciare», racconta sempre a Ski Racing Media.

E Julia diventa subito una predestinata. Ai Giochi Giovanili del 2016 vince l’argento in superG dietro la compagna di squadra Fest e davanti alla svizzera Danioth. Nel 2018 si impone per la prima volta in Coppa Europa, in gigante, a 20 anni, dopo aver conquistato il titolo mondiale jr. tra le porte larghe, precedendo Liensberger. Nel febbraio 2019 Scheib si prende un’altra medaglia ai Campionati mondiali giovanili, un argento nel superG della Val di Fassa, in Italia. Essere membro della squadra nazionale di SkiAustria è un onore in un Paese in cui lo sci alpino è tradizionalmente lo sport numero uno.
Tuttavia, la posizione e la visibilità dei media locali aggiungono anche tanta pressione. Il terzo posto di Scheib a Sölden 2024 è stato il primo podio in gigante in Coppa del Mondo conquistato da una donna austriaca dopo Katharina Liensberger a Lienz nel dicembre 2019. Non solo. La vittoria dello scorso 25 ottobre 2025 a Sölden ha rappresentato il primo successo del Wunderteam al femminile nella specialità dopo oltre 9 anni (Brem a Jasna nel 2016): il secondo digiuno più grande di sempre nella storia, per l’Austria, in slalom gigante. Un incubo terminato.

Julia ne ha parlato proprio al portale americano: «La situazione non era certo facile per noi, soprattutto per me, perché sentivo spesso dire che sarei stata io a salire sul podio, e poi negli anni precedenti avevo anche avuto molte gare non proprio brillanti. Era davvero difficile trovare il mio equilibrio [in termini di intensità] e anche la mia scioltezza [nello sci], perché ero sempre veloce in allenamento. Non è facile trasferirlo nelle gare. La pressione dei Media? Come atleti, dobbiamo accettarla».
Tuttavia la sua carriera non è stata delle più facili. Come altri sfortunati sciatori, Scheib ha subìto due infortuni gravi al ginocchio, nel 2016 e nel 2021, e diversi interventi chirurgici. Inoltre, ha combattuto, o meglio, ha dovuto affrontare una dura battaglia contro la mononucleosi tra settembre e novembre 2019. La malattia ha influito sulla sua resistenza e sul suo allenamento durante la stagione successiva. Anche un attacco di Covid ha avuto un impatto negativo nel novembre 2020. Dopo essersi strappata il legamento crociato anteriore all’inizio di febbraio 2021, ha saltato gran parte dell’inverno e l’intera stagione 2021/22, per poi tornare alle gare in quella successiva, iniziando con due DNQ nelle gare di casa a Semmering nel dicembre 2022, cioè mancate qualificazioni alla seconda manche.

Successivamente, nel gennaio 2023, ha ottenuto tre risultati nella top 15. Da lì, la vera svolta: «C’è stato un periodo in cui non ero forte», ammette Scheib con sincerità nell’intervista citata. «Ero in un momento buio perché il secondo infortunio al legamento crociato anteriore nel 2021-2022 ha aperto il periodo più difficile. Il ginocchio non è guarito bene per molto tempo e non ero sicura che sarebbe mai guarito per sempre. Non pensavo più allo sci, volevo solo camminare normalmente e andare in mountain bike. Ma anche questo non è stato possibile per molto tempo».
Nel settembre 2021, durante i momenti difficili, Scheib ha pubblicato queste parole motivazionali su Facebook: «Il passato è la tua lezione. Il presente è il tuo dono. Il futuro è la tua motivazione». La famiglia è stata il sostegno più importante. Ma durante il lungo e impegnativo processo di riabilitazione, Scheib credeva che non sarebbe mai più riuscita a sciare bene. Poi, passo dopo passo, è arrivato il lieto fine. E in questa stagione la vedremo spesso anche in superG.

Sul futuro, Scheib ha le idee chiare: «Per i prossimi anni la coppa di slalom gigante è l’obiettivo più importante: essere la migliore in tutta la stagione tra le porte larghe. Penso che sia il premio più alto che si possa ottenere come sciatrice. Diventare campionessa olimpica o vincere la medaglia d’oro ai Campionati mondiali è qualcosa di davvero speciale. [Ma] la coppa premia la migliore durante tutta la stagione, quindi è l’obiettivo più alto. Sono una gran lavoratrice. Mi piace anche impegnarmi per raggiungere i miei obiettivi. Adoro cucinare, stare in giardino e dedicarmi al tempo libero». Scheib mostra compassione verso le persone che la circondano. Partecipa a campagne di beneficenza e sui social media promuove l’importanza di essere rispettosi degli altri, a esempio durante la pandemia di Covid.
Nel recente passato ha trovato il tempo di visitare la sua vecchia scuola elementare e l’asilo durante la gara di sci scolastica, suscitando l’entusiasmo dei giovani studenti e del personale. Durante la sua visita, ha donato alla sua vecchia scuola il pettorale originale della Coppa del Mondo di Plan de Corones. Ai giovani sciatori dà sempre lo stesso consiglio: «Fate ciò che vi rende felici. Seguite i vostri sogni. E quando qualcuno vi dice: “Ehi, non ce la puoi fare” e “Non sei abbastanza bravo”, non ascoltatelo!».





