Qua non c’entra fare i distinguo, come si è sentito in televisione, se è giusto o no circoscrivere lo sci alla montagna o portarlo anche nei territori collinari o urbani. La tendenza e la ragione optano talvolta già per la seconda scelta. Siamo i primi a cercare di sostenere nuove formule di spettacolo, ma oggi quello che è successo a Zagabria è tutto un altro discorso. Ci poteva state ieri una giornata convulsa fatta di spostamenti e rinvii, ma oggi proprio questa inutile perdita di tempo per salvare il salvabile proprio no. La pista sulla Collina di Sljeme sembrava questa mattina ancora peggio di ieri: dopo i primi numeri gli atleti sprofondavano in diversi passaggi e dopo una prima interruzione i distacchi sono aumentanti considerevolmente. Partenze a singhiozzo poi per scongiurare un’altra cancellazione ed evitare una pessima figura per essere stati in ballo inutilmente due giorni. E poi un un lavoro in pista praticamente inefficace perchè salare pronti via non serve proprio a nulla.
Alex Vinatzer, quarto a 87 centesimi dal capofila provvisorio il norvegese Sebastian Foss-Solevaag, scuote la testa e sostiene che non è un teatro adatto alla Coppa del Mondo. Il gesto più forte, giustamente, lo fa lo svizzero Luca Aerni che fa segno sul casco come per dire se gli organizzatori hanno la testa a posto per far scendere gli atleti in queste condizioni. La gara è stata definitivamente cancellata quando con gli scarponi già stretti c’era al cancelletto di partenza il nostro Mafred Moelgg. Peccato, la Croazia ha perso una bella occasione. Invece delle belle gare in notturna sotto i riflettori che hanno visto tante gesta di campioni, compreso i nostri ragazzi, per chissà quanto tempo si parlerà solo di questa pazza due giorni. Peccato certo, ma la figuraccia visto le condizioni al limite di ieri poteva essere evitata comodamente. Adesso Adelboden: gigante sabato e domenica slalom.