Vincent Kriechmayr doma il Lauberhorn di Wengen. Una gara in cui l’austriaco ha mostrato la sua ingente abilità nelle parti più tecniche e una solidità pazzesca. Applausi a scena aperta per Vincent, dal momento che ha messo in fila pezzi da novanta. D’altronde chi vince la discesa del Lauberhornrennen, quella vera ossia quella con partenza dall’alto come questa mattina e giunta alla 92a edizione, non può essere una meteora, ma un campione.
Certo che questa vittoria riaccende le polemiche. Ricordiamo che a causa di una negatività al Covid-19 arrivata solo alla vigilia del superG, Kriechmayr non ha potuto partecipare alle prove ma la Fis lo ha ammesso comunque alle gare. E’ vero che, come ha detto Markus Waldner della Fis la pandemia ammette decisioni straordinarie, ma è anche vero che la regola della non partecipazione alle prove cronometrate sottintende il non poter gareggiare in discesa, è sempre stata rispettata con assoluta precisione. E pensare che Vincent ha addirittura vinto… si proprio l’atleta che da regolamento non doveva correre. Aspettiamoci altri strascichi polemici.
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L’austriaco anticipa lo svizzero Beat Feuz staccato di 34 centesimi e il nostro Dominik Paris di 44. Il re della Stelvio è autore di una gara con diverse sbavature. Non è ancora al top, non tanto di condizione., ma per il fatto che sbaglia ancora troppo. Il pendio svizzero non è mai stato amato particolarmente dal nostro fuoriclasse, ma oggi Domme ha dimostrato di avere un margine pazzesco. Guadagna intermedio dopo intermedio e conquista comunque un podio di valore. Adesso la Streif e la Cina. Per due centesimi vede il podio Marco Odermatt: il ventiquattrenne elvetico, che ha vinto quattro giganti su cinque. rimane un riferimento anche in discesa. Un’altra gara da applausi. Quinto l’austriaco Matthias Mayer a 51, a dimostrazione che davanti ci sono davvero i migliori della classe. Bene lo sloveno Martin Cater a 66, settima piazza per Aleksander Aamodt Kilde a 98 dalla testa della classifica: dal norvegese dopo la vittoria di ieri ci aspettavamo qualcosa di più.
Christof Innenhofer parte forte ma poi infarcisce la sua prova di errori. L’atteggiamento c’è, ma deve sbagliare di meno nei prossimi appuntamenti: Kitz vale una stagione e soprattutto la qualifica olimpica. Al traguardo Inner è 12° a 1.85. Matteo Marsaglia 28° a 3.32 ma per lui la cosa più importante è essere arrivato al traguardo dopo un recupero pazzesco da un salto sbagliato. Mattia Casse 29° a 3.51. Enanuele Buzzi ancora fuori dalla top 30, attardato anche Pietro Zazzi. Out invece Guglielmo Bosca. Domani lo slalom.