La valtellinese: «Ci impegniamo al massimo. Maribor? Piccola rivincita»
Irene Curtoni, da Cosio Valtellino, classe ’85, un podio in Coppa del Mondo tra le porte larghe, esce rilanciata dal weekend di Maribor, dopo la mancata convocazione per i Mondiali di Vail 2015 (e se avesse azzeccato anche la prima manche dello slalom, le cose sarebbero andate pure meglio). Nulla di eccezionale, ancora, per carità, un nono posto in gigante, un 14esimo in slalom, ma con tratti parziali o manche intere che lasciano sperare in un bel finale di stagione. Al momento attuale, la valtellinese sarebbe qualificata per l’atto conclusivo di Meribel in entrambe le discipline, ma c’è ancora la tappa di Aare per riprendersi il primo gruppo in gigante e abbassare il pettorale, ulteriormente, tra i ‘Rapid Gates’.
IRENE CURTONI – «In gigante ho sciato molto bene, nella seconda manche – ha detto alla FISI ‘Ieie’ -, pensavo di recuperare anche di più, per la verità, ma le altre ragazze sono state tutte brave. Per me è stata una bella rivincita, avevo proprio voglia di arrivare in Slovenia e dimostrare che ci sono anche io. Vail 2015? E’ sempre troppo facile criticare: bisogna essere lì, provarci e poi magari ok si può anche dire: ‘Peccato, non è andata bene’. Mi è dispiaciuto, da casa, vedere com’erano un po’ ‘massacrate’ le mie compagne. Per carità, so che ci sono sempre quelle che vanno forte, ma so anche qual è la fatica che ci mettiamo noi, l’impegno, e sicuramente non andiamo in giro per fare vacanza. Quando arrivi giù dopo la tua manche e non sei prima, non sei felice mai. Proprio mai».