Grande Norvegia, piccola Italia, su quella che era la pista per eccellenza degli azzurri. Ma la neve è molle, ma la partenza è abbassata, ma le condizioni non sono quelle ideali. Il ritornello è sempre quello, non lo cantiamo noi, lo si sente in zona mista ai piedi della mitica Gran Risa, dove gli italiani sono fuori dalle prime 15 posizioni. Vero, il gigante dell’Alta Badia a cui siamo abituati, quest’anno è un ricordo lontano, eppure lì davanti ci sono sempre gli stessi. Anzi, nelle prime dieci posizioni si sono piazzati cinque atleti con pettorali fuori dai 15, di cui due fuori dai trenta.
Sorride Henrik Kristoffersen che recupera cinque posizioni e vince la gara dell’Alta Badia, firmando un piccolo record perché è il primo norvegese a imporsi nel gigante italiano. E sorride ancora di più Cyprien Sarrazin, pettorale 35, che recupera venti posizioni e si prende il podio con 31/100 di ritardo; terzo posto per Zan Kranjec, in recupero di quattro posizioni.
Si diceva grande Norvegia. Oltre alla vittoria di Kristoffersen i vichinghi possono festeggiare per il quarto posto di Aleksander Aamodt Kilde (pettorale 32), per il settimo posto di Rasmus Windigstad e l’ottavo di Luca Braathen, il talento che nella seconda manche ha recuperato 22 posizioni.
L’Italia? Sbaglia un po’ di qua e un po’ di là, nessuno riesce a tirare insieme due manche. Il migliore è Luca De Aliprandini, sedicesimo a 1″37 e sette posizioni indietro. Diciottesimo Riccardo Tonetti, 28° Manfred Moelgg. Fuori Hannes Zingerle, che era riuscito ad acciuffare una grande qualifica e avrebbe potuto sfruttare la pista liscia per fare il grande recupero.