Prosegue il viaggio del Team Italia alle superclassiche della discesa: ecco il racconto di Gianmario Airaghi al Parsenn Derby di Davos.
Sono ormai 95 anni che a Davos, la ‘città’ più alta della Svizzera, nella regione dei Grigioni, si disputa il Parsenn Derby.
Gara di discesa libera organizzata per la prima volta nel 1924, dallo Ski Club Davos e dal Davos English Ski Club, su intuizione del magnate inglese Fred W. Edlin. Le regole della gara erano molto semplici: partenza dal Parsennfurka e arrivo a Kublis dopo 13 km, e si poteva scegliere il tracciato che si voleva. Ovviamente in quegli anni non esistevano piste battute e il primo vincitore impiegò circa 22 minuti per raggiungere Kublis.
La gara destò un così grande successo che venne ripetuta negli anni a seguire.
Nel corso degli anni la partenza e l’arrivo subirono cambiamenti e dopo la costruzione della funicolare Parsennbahn, nel 1933 venne stabilita la partenza ai 2844 metri del Waissfluhgipfel. Il Parsenn Derby fu una delle poche gare che si svolsero durante la seconda guerra mondiale. Nel 1944, furono introdotte le porte direzionali è la partenza uguale per tutti, e il percorso fu preparato adeguatamente.
Da una iniziale gara regionale, il Parsenn Derby acquisì una rilevanza internazionale, tanto da diventare un appuntamento fisso sulle scene delle gare europee . Numerosi campioni hanno legato il proprio nome all’albo d’oro del Parsenn Derby, solo per citarne alcuni: David Zogg, Heinze Von Allmen, Anny Ruegg, Leo Gasperl, Heidi Biebl, Christl Haas.
Nel 1967, con l’avvento della coppa del mondo di sci, il Derby ha perso la sua rilevanza internazionale diventando una gara popolare. Campioni di recenti annate si sono alternati come vincitori, non posso non ricordare Walter Vesti, Urs Lehmann, Martina Accola e udite udite, Kristian Ghedina che, nel 2002 è stato il primo e unico italiano a vincere.
Ma veniamo a noi, a questa 85 edizione sono iscritti 215 concorrenti, svizzeri su tutti, tedeschi, austriaci, inglesi, slovacchi, rappresentanti del Liechtenstein e… quattro italiani. La formula attuale prevede, due prove cronometrate al giovedì, due prove cronometrate al venerdì, gara a squadre alle 12,30 di venerdì, gara individuale al sabato.
Davos giovedì 7 marzo ore 8.
Il cielo è nuvoloso quando parcheggio, piccolissimi cristalli di neve cadono sul parabrezza. Prendo la borsa, gli sci da discesa libera e mi dirigo verso la funicolare, dove ho appuntamento con Andrea, siamo gli unici del Team Italia (gli altri amici sono alle prese con impegni lavorativi e famigliari).
Andiamo a ritirare i pettorali. Saliamo in quota, il tempo peggiora rapidamente. Alle 9 siamo al Waissfluhjoch a quota 2662, ci prepariamo per fare ricognizione, ma le condizioni sono disastrose: nevica forte e il vento soffia a 80 km/h.
Sul monitor e nei nostri smartphone appare la scritta TRAINING CANCELLED. Alle 11, 35 cm di neve fresca ricoprono tutto.
Davos venerdì 8 marzo ore 7,45.
Io e Andrea saliamo in partenza, la giornata è ottima e siamo fiduciosi.
Alle 9,30 siamo al Weissfluhgipfel 2844 s.l.m alla partenza del Parsenn Derby .
Scendiamo per la ricognizione del tracciato, prime 5 porte da superG, la 6 è sul dente del muro, una lunga sul muro e giù in picchiata verso un lungo rettilineo dove si scollina per passare una doppia esse e passare sotto un ponte, rettilineo e picchiata verso la casetta, altre due porte, una curva secca a sinistra, rettilineo, una doppia lunga che conduce allo schuss finale. Sembra tutto ok. Risaliamo in partenza e incontriamo una sorridente Martina Accola (in perfetta forma), che gestisce i concorrenti verso la partenza. Le chiedo una foto e sorridente acconsente e mi saluta in italiano. Siamo al via della prima prova cronometrata. Giù si parte in 4, tutto liscio nelle prime 5 porte, in posizione, alla sesta sul dente del muro ci sono gradini ma tutto ok. Via filato, va tutto bene, passo sotto il ponte e giù verso la lunga che conduce al traguardo… spigolata.. acc!!! sono con il sedere a terra, mi rialzo e come un cane bastonato raggiungo il traguardo. Andrea preoccupato mi chiede le condizioni, ed io ansante rispondo con un ok. Peccato!
Su per la seconda prova!
Giungiamo in partenza in tempo per vedere un paio di cadute sul dente del muro, è molto scalinato, occorre prestare attenzione. Partiamo in due, io ed Andrea.
Sono davanti, porgo attenzione alla scalinatura della sesta porta e poi giù.
Andrea, più scaltro, mi passa sul rettilineo, ha sci molto veloci, mi incollo e percorriamo la pista in tandem ed in piena velocità, passo il punto della caduta, nessun problema, raggiungiamo il traguardo. Bello. Vedremo domani.
Davos 9 marzo ore 8.
In città nevischia e c’è vento.
Mi incontro con Andrea, la temperatura è di -1, ma in quota, sul monitor segna un -7 e vento. Saliamo al Weissfluhjoch. Ho il pettorale 49, la mia partenza è alle 10,20, start ogni 40”, dopo di me partirà Andrea con il 50.
Fa freddo e decidiamo di andare in partenza all’ultimo momento. Ultimi preparativi, indosso il para schiena, casco, occhiali, sci in spalla e su in funivia verso i 2844 metri del Weissfluhgipfel. Sono le 10,0 . Scendiamo in partenza in un quasi total white, bianco il cielo, bianco il suolo, bianco le pareti che circondano la pista: si vede veramente molto poco. I concorrenti che ci precedono partono trattenuti, e anche il muro è preso con le pinze (ieri ci si buttava a tutta).
Manca poco al mio turno, stringo gli scarponi e il casco, un pugno contro pugno con Andrea, un good luck e sono al cancelletto. Il sistema di cronometraggio aggancia il mio transponder: il giudice di partenza mi dà il via.
Parto bene, subito in posizione, vedo poco, ma sotto gli sci tutto è liscio. Sono al dente del muro, penso agli ‘scaloni’ del giorno prima, con mia meraviglia non ce ne sono, ma la visibilità, nonostante la striscia blu tracciata, è scarsa. Passo la lunga sul muro un po’ a disagio e mi metto in posizione. Veloce percorro il lungo rettilineo sulla destra della linea blu dove ci sono stati pochi passaggi, gli sci vanno che è una meraviglia (ho scelto sci da SG lunghi 2,07). Sono tranquillo, qualche cristallo di neve mi colpisce in viso e il vento non mi infastidisce. Sono alle tre porte che precedono il ponte, allargo a destra, per poi tagliare e passare sotto il ponte in posizione. Altra picchiata e via verso la casetta, ancora un po’ di attenzione alla porta con la curva secca a sinistra. Cavolo! Hanno segnato con il blu a zig zag, ho un attimo di smarrimento giusto giusto per sbagliare la curva ed allargare troppo. Mi riprendo, giù sul rettilineo (dove ieri sono caduto) verso la lunga e passo senza problemi stringendo sul palo. Ultime porte e via sullo schuss finale: ziel, sono arrivato a Obersaas. Ho completato il mio secondo Derby. Sono contento, il tempo 3’,07”83 , undici secondi meglio che in prova: un rammarico, forse potevo fare meglio, ma col senno di poi.
Sono felice attendo Andrea al traguardo. Siamo contenti, foto di rito e pacche sulle spalle. 37° di categoria, 124° in generale.
Il vincitore dell’85° Parsenn Derby Davos 2019 è lo svizzero Philipp Steinegger, la classifica femminile è stata vinta dalla bravissima Beatrice Mayer.
I miei prossimi appuntamenti sono La Gardenissima 2019, e a seguire l’Allalin Rennen a Saas Fee, ultima tappa del Super Dre.