Con una condotta di gara regolare, senza rischi, Marcel Hirscher mette in valigia la seconda medaglia d’oro olimpica, attenzione però, che quello che è regolare per l’austriaco diventa eccezionale per tutti gli altri: lui, infatti, si è concentrato sul raddrizzare le linee dove poteva e seguire le giuste traiettorie nel tratto più ripido, questo, soprattutto nella seconda manche, un pò più angolata in quel segmento. Giustamente a fine gara il podio premia chi in stagione ci è salito maggiormente. Henrik Kristoffersen, solitamente molto pulito, ha messo a rischio la sua medaglia nella manche d’apertura, sporcando un po’ la sua azione, preoccupato più di tenere il ritmo che di incrementarlo; un campione, però, è difficile che sbagli due prove di seguito e nella seconda a ritrovato velocità e pulizia che gli hanno permesso di marcare il miglior tempo e recuperare ben otto posizioni. Che rischio! Alexis Pinturault arriva al bronzo convincendomi soprattutto nelle parti più difficili, perdendo un po’ troppo tempo nei falsi piani iniziali e pagando al campionissimo più di sei decimi a manche, nulla di nuovo però, guardando quanto è successo fin qui in Coppa del Mondo. Regolare.
APPLAUSI A FELLER, DE ALIPRANDINI E TONETTI – Un grande bravo per la loro volontà di giocare tutte le carte a loro disposizione nella mano più importante della stagione a Manuel Feller e Luca De Aliprandini, unici due ad impensierire in termini di cronometro e atteggiamento re Hirscher. Entrambi però hanno visto sfumare la possibile gara della vita sull’ultimo dosso a tre porte dal traguardo della prima manche. Coraggiosi! Un gigante grazie va a Riccardo Tonetti che ha tenuto vive le nostre poche possibilità di medaglia mettendo in pista la giusta interpretazione tecnica (aumentare il ritmo, limitare gli attriti e raddrizzare le linee) e il giusto atteggiamento. Si chiedeva agli azzurri una gara straordinaria per raggiungere il podio, Luca e Riccardo l’hanno fatta, fino ad un certo punto però, peccato, hanno alzato il loro livello e di conseguenza la probabilità di commettere errore, ma era così chi bisognava fare! Niente rimpianti.
ERRORI PER EISATH E MOELGG – Florian Eisath e Manfred Moelgg sbagliano completamente l’interpretazione della prima manche e, attardati, nella seconda hanno cercato di cambiare marcia commettendo troppi errori; i nostri senatori mi sono sembrati un po’ sottotono rispetto alle prestazioni fornite in Coppa. Giornata no.
BRAVA FRANCIA – Il campione olimpico uscente Ted Ligety, oggi è stato penalizzato dalle sue linee un po’ abbondanti condite troppe volte da inizi curva esageratamente sbandati. In generale però lo ho visto in difficoltà, come, del resto, in quasi tutta la stagione. Mister gigante tornerà competitivo la prossima stagione, il talento non ha la data di scadenza. Finalmente convincente la Francia che ha piazzato i suoi quattro assi tutti nelle prime sette posizioni, prova di forza e tempismo perfetto direi.
LO SPETTRO DEI 35 METRI – Continuo a riscontrare che i tracciati un po’ più filanti, qua, Val Badia e altri, mettono in difficoltà parecchi atleti che, a mio avviso, non sono più abituati a gestire con sensibilità accelerazioni sulla massima pendenza, entrate curva calibrate, indirizzamenti e prese di spigolo delicate; probabilmente la disintossicazione dalla tecnica usata con i vecchi 35 metri per alcuni non è ancora terminata. Ed infine due parole sulla neve, così fredda e aggressiva, -14, che mai come oggi ha punito chi, intraversando, la ha violentata invece di accarezzarla.