Parola di De Chiesa – ha dimostrato di essere slalomista completo
Grosssssssssss…… l’eco dello straordinario trionfo di Stefano ad Adelboden risuonerà a lungo nel cuore degli appassionati! Mai si era vista gara tanto eclettica fra i rapid gates: prima la pioggia, quindi il solfato per indurire il manto, poi la neve fresca a interferire chimicamente con gli additivi e, dulcis in fundo, l’abbassamento della temperatura che ha ghiacciato la seconda manche. Se aggiungiamo la versatilità della Chuenisbargli, comprendente plateau medi, dossi, pianori, ripido da capogiro, compressioni, senza scordare la tracciatura, con una gimcana centrale di 10 pali per 3 curve, un dedalo di due verticali da infilare da sotto, intervallate da una doppia aperta per una lunga a sinistra, nonché distanze tra le porte dai 9 metri agli 11, possiamo affermare che Gross si sia laureato slalomista per antonomasia! Partito con il 13, su pista segnata, è riuscito con i suoi guizzi felini a stare a un secondo da Dopfer, così come sul duro della ripresa, a superare un Hirscher scatenato e a mettersi dietro anche il tedesco, schiacciato dal peso di non aver mai vinto. A volte penso che nello sci la fortuna esista, ieri ho capito che esiste anche la nemesi storica, sportivamente intesa come evento storico negativo (l’aver perso un bronzo olimpico a Sochi per 5 centesimi) conclusosi con un risultato compensatorio, la vittoria per 2 centesimi su Dopfer e 3 su Hirscher, guarda caso gli stessi che un anno fa gli impedirono di passare alla storia! Venendo al pratico, se il nostro Sabo a Sochi aveva bruciato la medaglia in quella lunga sul muretto davanti all’arrivo, ad Adelboden ha bruciato gli avversari proprio nelle ultime battute, aggredendo con inaudito coraggio l’avvallamento a 70 metri dal filo di lana…